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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Scattano le consultazioni alla Provincia: Cusmai verso la vicepresidenza, il PD starà a guardare?

La Provincia di Foggia si appresta a rinnovare il suo organigramma politico e ad avviare una nuova fase: le consultazioni bilaterali termineranno giovedì, al massimo venerdì

"Salvata" dal referendum costituzionale del 4 dicembre scorso, la Provincia di Foggia si appresta a rinnovare il suo organigramma politico e ad avviare una nuova fase. È l'auspicio che ha fatto da filo conduttore di tutti gli interventi dei nuovi consiglieri provinciali, oggi alla loro seduta di insediamento.

"Farsi rispettare da Regione e Governo centrale", "più risorse" per le funzioni nevralgiche per il territorio rimaste in capo all'ente nonostante la trasformazione in organismo di secondo livello, rivisitazione della pianta organica. Un cahier de doleance, insomma. La volontà pare esserci, i soldi meno. Il caos regna sovrano. E però esistono, le province, e qualcosa dovranno pur fare.

A partire dalla viabilità che, puntuale, resta il primo, imprescindibile impegno ad ogni nuovo inizio. Impegno verbale, s'intende. I sindaci, in particolare dei Monti Dauni, sarebbero ormai sul piede di guerra, tant'è che a breve una seduta del consiglio provinciale sarà trasferita a Bovino, comune capofila. 

Nel frattempo il presidente Francesco Miglio avverte sul Patto per la Puglia: senza accordo, non più disponibile a presiedere la cabina di regia. Un documento ancora incompleto è sul tavolo da mesi, ulteriore conferma (ove ve ne fosse bisogno) che forze politiche ed economiche ci mettono del proprio quando si tratta di (non) fare quadrato attorno a quei denari che pure potrebbero arrivare per finanziare opere necessarie al territorio.

Risse ataviche, si direbbe, e però - pare far eco Tommaso Sgarro, neo consigliere in quota Pd - "poi ci si lamenta se il sindaco De Caro chiede un treno diretto Bari-Roma a tutela degli interessi del suo territorio: stessa cosa avrebbe dovuto fare il sindaco di Foggia, Franco Landella", invece di andare a traino di Bari. "Lo dico senza polemica" evidenzia ancora l'esponente dem.

Il Partito Democratico è quello uscito meglio dalla competizione provinciale, superando anche i voti dei civici (che però detengono il primato del più suffragato, il vicepresidente uscente Rosario Cusmai). E negli incontri bilaterali che inizieranno già stasera (Miglio incontrerà il segretario provinciale Raffaele Piemontese), i dem torneranno a chiedere la vicepresidenza. 

È una questione politica, disse il partito all'indomani delle urne in conferenza stampa. Rischiano però di doversi accontentare di qualche delega (seppur di peso): indiscrezioni, infatti, vogliono Cusmai verso la riconferma. "Sarà una decisione collegiale che assumerò assieme alle forze politiche di maggioranza" ha fatto sapere oggi Miglio in consiglio, ma che si vada in direzione di Cusmai pare acclarato tra i corridoi di Palazzo Dogana.

A meno che il Pd non tiri fuori un nome più "accettabile" che non sia quello dell'ingombrante (politicamente) Angelo Riccardi, il consigliere più suffragato e dunque di diritto candidato alla vicepresidenza. Alla vigilia delle elezioni il sindaco di Manfredonia si spinse addirittura a minacciare il passaggio all'opposizione qualora la richiesta del Pd non fosse stata soddisfatta. Oggi non la reitera esplicitamente ma è chiaro che sta alla porta a guardare attentamente.

Anche perché nel caso di rottura non tutto il gruppo consiliare dem seguirebbe Riccardi. Sicuramente lo farebbe Tommaso Sgarro, area Gentile, da sempre molto poco tenera con Miglio. "Auspico un percorso collegiale, improntato alla collaborazione di tutti" dice Miglio, che in aula apre tanto alle forze politiche di maggioranza che di minoranza. Certamente una delega potrebbe andare anche all'Udc (e, dunque, a Giuseppe Mangiacotti), sì da colmare quel solco che da qualche tempo divide il presidente dal parlamentare Angelo Cera.

Miglio terrà dentro anche l'opposizione e dunque Forza Italia con Pasquale Cataneo e Jospeh Splendido? Non si sa. Sicuramente una valutazione in questo senso si sta operando. E però le deleghe sono poche per essere distribuite tra tutti e i partiti, quando vogliono, decisamente "famelici" o comunque poco propensi ad atti di generosità politica. Le consultazioni bilaterali termineranno giovedì, al massimo venerdì.

FOTO | Seduta del consiglio provinciale del 6 febbraio 2017

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