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Consorzio Asi, politica ed economia unanimi: "Stop commissariamento". Metta sta con Landella, Miglio: "Condivisione"

Entra sempre più nel vivo la partita per restituire un presidente e un cda all'Asi di Foggia (di recente commissariata da Michele Emiliano dopo la destituzione di Riccardi). In pole Colecchia. Il punto di vista dei soci

Sono diversi i fronti bollenti su cui è impegnato il sindaco Landella in queste ore: non solo Foggia Calcio ma anche giunta comunale (servirà un’altra settimana, le nomine avverranno contestualmente alla proclamazione degli eletti, in programma – che sia la volta buona- il 22 luglio) e Consorzio Asi. Come abbiamo già raccontato su queste colonne, il tentativo che si sta esperendo è quello di superare il commissariamento imposto dalla Regione e provare a restituire presidente e cda ad un ente strategico, probabilmente mai tanto strategico come in questa fase in cui vanno gestiti e programmati milioni e milioni di euro: tra risorse del Patto per la Puglia e il Contratto Istituzionale di Sviluppo, si può sognare in grande e disegnare lo sviluppo della Capitanata (tanto da aver innescato, il momento favorevole, ‘pax’ inimmaginabili fino a qualche tempo tra nomi imprenditoriali noti del territorio).

Cionondimeno, la nostra politica, istituzionale ed economica, sarà all’altezza del florido contesto? Di certo ha iniziato a litigare: Longo-Zanasi-Masi mettono in guardia Landella e Confindustria, Rotice al veleno con Longo che gli dice di non impicciarsi, il consigliere che torna alla carica avvertendo “che stavolta non sarà un’operazione a beneficio di pochi intimi”: ce n’è per tutti i gusti, e per tutti gli enti. Ma andiamo avanti.

Dai primi incontri informali avuti tra sindaco di Foggia, Provincia (che insieme sfiorano il 50% delle quote societarie all’interno del Consorzio, e pososno tirare le redini della partita), Confindustria e Camera di Commercio è emerso un nome che più di tutti sarebbe candidato alla post-Giuffrè (Santi, ndr. – il commissario nominato da Emiliano): Giulio Colecchia, ex sindacalista Cisl, già in pole prima di Riccardi, avvicinatosi molto a Landella ultimamente, tanto da aver avuto garanzie per un posto nella giunta (ma, con questi chiari di luna e i partiti che tirano ciascuno acqua al proprio mulino, spazi non ve ne sono).

Ma in politica mai nulla è perduto. Ed eccolo in pista, Colecchia, per la carica nientemeno che di presidente del Consorzio. Landella lo vuole, a Gatta (Nicola, presidente della Provincia) andrebbe bene. Confindustria, interessato Rotice, pare starci. Toccherà ad Emiliano dire sì o no e già son iniziati i “buon uffici” via Piemontese (che non è chiaro come si ponga, avendo già bocciato Colecchia due anni fa). Da qui il fermento del centrodestra landelliano: “Decidiamo noi” mette in guardia Longo, “l’operazione è nostra”. Naturalmente, serve condivisione. Senza ci si arena e tanti saluti alla programmazione. Il giro di Colecchia tra i soci del Consorzio pare iniziato. Per eleggere il presidente (sempre ove Emiliano acconsenta) serve l’assenso del 50% + 1 dell’assemblea. Comune e Provincia hanno bisogno di altri partner istituzionali: un Comune più grande (San Severo, Manfredonia, Cerignola, Lucera), atteso che gli altri soci, soprattutto i soggetti economici, valgono poco in termini di quote.

“Dobbiamo andare da Emiliano col pacchetto pronto” è il ragionamento. Giustamente. E’ l’unica strada per togliere alibi. Gli interlocutori istituzionali non sono ancora stati contattati ma c’è già chi potrebbe starci, sulla partita. E’ il sindaco di Cerignola, Franco Metta, che, contattato da Foggiatoday, dichiara: “Non sono ancora stato informato ma sono con Gatta e Landella. Certamente. Contro ogni commissariamento che sarebbe deleterio sotto tutti i punti di vista” afferma il sindaco ofantino. Colecchia? “Mi andrebbe benissimo” dice ancora Metta. Così stando le cose, i giochi sarebbero già chiusi.

Ma aleggia come una spada di Damocle il principio dei principi (ad intermittenza): condivisione. Ne è convinto anche l’ex presidente della Provincia e sindaco di San Severo Francesco Miglio: “Colecchia? Nulla da obiettare ma nessuno mi ha mai formalmente posto il tema. E’ chiaro – aggiunge- che il commissariamento per sua natura è contingente e temporaneo. Il tema della presidenza del Consorzio Asi esiste e la politica provinciale se lo deve porre se vuole dare una visione di governo del territorio. La qual cosa presuppone condivisione, capacità di trovare una quadra, come quando ho fatto il Presidente della Provincia: ho cercato di tenere tutti dentro, per una programmazione inclusiva di tutte le aree del territorio”. “Io non sono stato contattato da nessuno, ho appreso dell’operazione a mezzo stampa. Mi piacerebbe che in questa partita si raggiungesse il massimo del coinvolgimento. Do la mia disponibilità a ragione con tutti, nessuno escluso”. Un tema, quello della programmazione inclusiva, che Miglio utilizza per riaprire il discorso Cis, il Contratto istituzionale di Sviluppo della Capitanata. “Mi auguro che si riapra – afferma-, è vero che i Comuni dovevano candidare le progettualità ma è vero anche che Comuni importanti, tra cui San Severo, stavano andando a rinnovo. Per cui il tavolo va riaperto e il criterio di selezione deve essere quello dei progetti esecutivi: noi ne abbiamo diversi nel cassetto che riguardano le infrastrutture della città. Non può bastare una mera idea progettuale”.

Sul tema anche il presidente della Camera di Commercio, Fabio Porreca (il primo a lasciare il cda dopo il provvedimento Anac su Angelo Riccardi). “Superare il commissariamento penso sia una cosa utile e necessaria. L’obiettivo è dare al Consorzio una governance credibile, fatta di persone altrettanto credibili. Quindi io credo che il tema non riguardi solo la presidenza ma tutto il cda. Auspico che tutti i soci si riuniscano per individuare metodi e criteri di  scelta sì da designare nominativi di qualità e spessore per il cda ed arrivare in assemblea con una proposta credibile. Andare da Emiliano con l’intero pacchetto pronto significherebbe aumentare le probabilità di ottenere il via libera”. “Colecchia? Per il ragionamento appena posto, ritengo inopportuno esprimersi sui singoli nomi, anche perché, ripeto, il tema va esteso a tutto il cda.  L’auspicio è che siano persone che possano contribuire per davvero allo sviluppo dell’Asi che versa in una situazione non tranquilla, nelle zone industriali vi sono importanti imprese che vanno supportare e aiutate. Il tema è cruciale e generale. Qualcuno ha obiettato il ruolo delle parti economiche. Io dico che la scelta è giusto che la faccia la politica, per la percentuale di quote l’onere e l’onere spettano a Comune di Foggia e Provincia, che, insieme, sono vicine alla maggioranza assoluta. Nessuno si può opporre per principio. Il tema è che avendo ruolo e peso, hanno anche una responsabilità: sono in grado di fare una proposta che non risponda a mere logiche di spartizione politiche per dare all’Asi una guida all’altezza? Se lo faranno, bene. E neanche la Regione dovrebbe opporsi. Se la proposta non risponderà ai criteri di cui sopra, faremo valutazioni diverse” conclude Porreca.

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