Nella seduta dello scorso mercoledì, il Consiglio comunale di Manfredonia ha approvato il bilancio di previsione per il 2013 e le relative manovre sulla Tares e sull’Imu.

L’Assemblea ha ratificato lo schema predisposto dall’Assessorato al Bilancio, già approvato dalla Giunta, che mantiene invariate le aliquote Imu rispetto al 2012 ed introduce la positiva novità dell’equiparazione alla prima casa degli immobili concessi in comodato a parenti entro il primo grado, consentendo agli inquilini di beneficiare dell’aliquota al 4% nel caso in cui il cui reddito ISEE sia pari o inferiore a 12.000 euro.

Rispetto alla Tares, il cui gettito è interamente destinato alla copertura del costo del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, è stata garantita la progressività del tributo, evitando incrementi che avrebbero superato anche il 250% rispetto allo scorso anno e agevolando le categorie più deboli dei contribuenti. Al Comune spetta anche l’onere di imporre l’aumento di 30 centesimi a metro quadro per le abitazioni, il cui gettito sarà direttamente trasferito nelle casse dello Stato.

“E’ stato faticoso riuscire a chiudere il bilancio di previsione a poco più di un mese dalla fine dell’anno – afferma l’Assessore Pasquale Rinaldi – ma gli uffici hanno dovuto quotidianamente affrontare le illogiche modifiche legislative decise dal Governo e criticate perfino dalla Corte dei Conti. Tra nuovi tagli ai trasferimenti, manovre sull’IMU e raddoppio degli obiettivi del Patto di stabilità il Comune di Manfredonia ha dovuto fare i conti con la riduzione di risorse disponibili pari a 2,6 milioni di euro, che portano a 7,7 milioni di euro i tagli subiti dall’avvio di questa consiliatura”.

“Nonostante l’ennesimo salasso - conclude Pasquale Rinaldi - siamo riusciti anche quest’anno a garantire i servizi essenziali alla comunità, come ad offrire tutela ai soggetti più deboli. La legge di stabilità per il 2014 prevede rilevanti novità in tema di tributi locali e mi auguro che ai Comuni sia attribuito un ruolo diverso da quello di esattore dello Stato e che non si scarichi ancora sui cittadini il peso finanziario di scelte non sempre condivisibili”.