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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Dopo un anno Foggia decide sui tributi, ma la maggioranza Landella da sola non ha i numeri. Scapato: "Solidarietà a Longo"

Nonostante le perplessità, è stata scongiurata un'ulteriore proroga per l'affidamento del servizio di riscossione. È stata una seduta fiume piuttosto turbolenta. Si è conclusa dopo sette ore e mezza no stop, quando ormai si contavano solo 11 presenti

Dopo quasi un anno, il Consiglio comunale di Foggia ha sfiorato l'ennesima proroga dell'affidamento del servizio di riscossione dei tributi ma, per il rotto della cuffia, la proposta di delibera datata 24 luglio 2020 è stata approvata. Complice l'argomento di seconda convocazione, passa con il sì dei 16 consiglieri comunali presenti al momento del voto.

Si sono espressi favorevolmente anche Pippo Cavaliere, Rosario Cusmai, i Cinquestelle Giuseppe Fatigato e Giovanni Quarato, e Giulio Scapato. Senza di loro la maggioranza non avrebbe avuto i numeri, perché servivano almeno 11 voti senza computare il sindaco.

La proposta di delibera al vaglio della massima assise prevedeva l'internalizzazione dei servizi per i tributi maggiori come Imu e Tari e l'esternalizzazione solo per i tributi minori. Per una imprevedibile eventualità - la supplenza del sospeso Bruno Longo - si trova in aula anche Antonio Bove, che in qualità di assessore aveva firmato la proposta di delibera un mese prima delle sue dimissioni. Il primo a esprimere perplessità era stato l'attuale assessore al Bilancio Rosario Narciso, che solo pochi giorni fa aveva inviato una richiesta di chiarimenti alla tecnostruttura. Il principale dubbio, condiviso anche dal sindaco Franco Landella - favorevole in linea di principio all'internalizzazione dei tributi maggiori - riguardava un aspetto per così dire tecnico della procedura di appalto per i servizi da esternalizzare: se fosse legittimo o meno l'affiancamento o se non fosse un raggiro della norma per un servizio in realtà esternalizzato a tutti gli effetti. Detta così, però, metterebbe in discussione un anno intero di affiancamento affidato ad Andreani Servizi.

Il tentativo di rinviare l'ordine del giorno è naufragato (10 contrari, 5 astenuti e 4 favorevoli). La ramanzina del sindaco che aveva annunciato l'astensione sulla proposta di rinvio per rispetto della sua maggioranza ma aveva chiesto ai suoi di assumersi la responsabilità ("Su questo argomento non c'è più tempo da perdere") non ha riscosso l'effetto sperato se solo in dieci hanno garantito la propria presenza. Sono apparsi in video oltre a lui Citro, Di Pasqua, Bove, Morese, Soragnese, Ventura, De Martino, D'Emilio, Di Mauro, Fusco.

Tensioni tra Dicesare e Narciso

Traspare qualche nervosismo nelle relazioni tra il dirigente Carlo Dicesare e l'assessore Rosario Narciso. L'assessore, nominato a novembre, ha chiesto formalmente a mezzo Pec delucidazioni in merito all'organizzazione attuale del servizio, cioè al cosiddetto affiancamento. Ha manifestato ufficialmente delle perplessità dal punto di vista amministrativo ed era in attesa di avere un incontro con i dirigenti interessati. "Lei ha fatto una pec l'8 febbraio che era rivolta al segretario generale anche su mio invito, che poi evidentemente preso da altre questioni non ha risposto, in qualsiasi momento possiamo sederci. Forse non sa che nella settimana che è passata qualcosina al comune è successo, non so se glielo hanno riferito", ha risposto piccato il dirigente dei Servizi Finanziari che in premessa aveva affermato: "Io non voglio avere una contrapposizione fra me e l'assessore". Dall'esterno, il dibattito tra i due iniziava ad apparire davvero come uno scontro, tanto che è intervenuto il sindaco che, piuttosto irritato ("Sono il responsabile dell'amministrazione"), li ha invitati a seguire l'indirizzo politico: "Nessuno si deve sentire offeso, né deve pensare che venga messo in discussione il suo ruolo". Sarà lui a smorzare i toni, attribuendo le incomprensioni alla modalità telematica che le acuisce .

La turbolenta seduta fiume

È stato un Consiglio comunale piuttosto turbolento, non stop, durato sette ore e mezza, fino alle 17.15. E se tutti i presenti avevano la possibilità di lasciare la postazione, il segretario comunale non si è mai mosso fino a quando Scapato non ha chiesto una sospensione per ovvi motivi, istanza che non è stata accolta per primo dal sindaco, in considerazione della modalità in videoconferenza che permette di allontanarsi (sarà poi il vice segretario a sostituire Caso).

A segnare la seduta, nella prima ora, era stato il rinvio, a sorpresa, dell'elezione del presidente del Consiglio comunale (ne riferiamo a parte), oltre la scadenza dei 20 giorni prevista dal regolamento, per attendere che il Tar si pronunci sulla richiesta di sospensiva presentata da Leonardo Iaccarino che ha impugnato la delibera di revoca.

A inizio seduta, i consiglieri erano tutti presenti ad eccezione di Leonardo Di Gioia che stamattina ha presentato le dimissioni dalla carica di consigliere (subentrerà al suo posto il primo dei non eletti di Senso Civico, Antonio De Sabato). Apparivano piuttosto allineati i Popolari Pugliesi, che per quanto convintamente nell'alveo della maggioranza negli ultimi giorni si erano mostrati infastiditi per l'estromissione dai tavoli dei partiti e dei capigruppo sull'indicazione del successore di Iaccarino. Più tardi si sono dispersi strada facendo.

Solidarietà a Bruno Longo

In apertura dei lavori, i consiglieri sono stati chiamati alla convalida della nomina temporanea del consigliere subentrante a Bruno Longo, attinto da una misura cautelare e per questo sospeso dalla carica dal prefetto. "Non si tratta di surroga, ma di semplice supplenza", ha precisato il vice presidente del Consiglio comunale Giulio Scapato. "Direi soltanto di esprimere la nostra solidarietà nei confronti del collega consigliere Bruno Longo e di avere fiducia nella giustizia - ha aggiunto Scapato - Siamo certi che il consigliere farà valere le sue ragioni e dimostrerà sicuramente di essere innocente e quindi ritornerà a ricoprire il suo incarico. Visto che si tratta di un consigliere di una esperienza unica, speriamo che questo Consiglio non se ne debba privare".

Come anticipato, entra in Consiglio, per la durata della sospensione, l'ex assessore Antonio Bove. Al suo ingresso, si è limitato ad una annotazione: "Entrare in consiglio comunale in questo modo non è proprio il massimo per me". Ha dichiarato di far parte del gruppo consiliare di Forza Italia, la lista in cui era stato eletto Longo prima del passaggio a Fratelli d'Italia. Nella nuova geografia del Consiglio si incardina anche la comunicazione di Amato Negro che ha dichiarato la propria indipendenza: "Non faccio parte di alcun gruppo consiliare", ma continuerà ad appoggiare la coalizione di centrodestra.

Le linee programmatiche

Il sindaco Franco Landella ha lungamente relazionato sulle linee programmatiche che, considerata la presentazione tardiva, sono state integrate. Lo spettro di una eventuale sentenza che potrebbe condannare il Comune di Foggia a pagare 57 milioni di euro per il fallimento di Amica continua ad aleggiare e a preoccupare seriamente il sindaco. "Verrebbero vanificati i sacrifici dei cittadini". E il piano di rientro andrebbe alle ortiche.

Tra le altre cose, per la pubblica illuminazione ha comunicato che si procederà al più presto alla pubblicazione del bando. In tema di emergenza abitativa, ha fatto sapere che per gli alloggi popolari da realizzarsi in zona Fiera è stata sollevata una eccezione relativa alla graduatoria provvisoria. Andrà a chiarire in Regione, altrimenti il Comune è pronto a ricorrere al Tar. Per lui è un paradosso, perché "la graduatoria definitiva delle case popolari è possibile dopo la valutazione di una commissione che non si riunisce da un anno. E il presidente è un dirigente della Regione Puglia".

Rinviate le questioni urbanistiche per approfondimenti, il sindaco ha chiesto l'inversione dei punti all'ordine del giorno per licenziare i debiti fuori bilancio. Due sono stati approvati ma arrivati al più sostanzioso, da 7 milioni di euro e oltre per Unieco, è venuto meno il numero legale: i presenti erano solo 11 (Di Mauro, Morese, De Martino, Di Pasqua, Ventura, Fatigato, Landella, Bove, Quarato, Soragnese, Scapato) e la seduta è stata sciolta. 

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