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Ex aziende speciali, la maggioranza: dall'opposizione, atteggiamento di vuota propaganda

I gruppi consiliari rispondono alle accuse della minoranza, in merito alla governance delle ex aziende speciali: "Adottare come unica opzione il ricorso agli Amministratori unici, è una posizione senza senso sul piano tecnico e politico"

“Siamo sinceramente rammaricati per l’atteggiamento assunto dalla minoranza consiliare sul finire della seduta di ieri del Consiglio comunale. Il suo mancato rientro in Aula ha impedito una discussione franca e costruttiva su un tema cruciale come quello riguardante gli assetti delle ex aziende speciali, che proprio nel recente passato hanno attraversato difficoltà che ancora oggi il Comune di Foggia vive sul piano dell’efficienza dei servizi e della sua stessa condizione finanziaria”.

È quanto affermano i gruppi consiliari di maggioranza in Consiglio comunale, con riferimento all’esito della seduta di ieri ed al mancato rientro in Aula da parte dei consiglieri di minoranza in occasione della discussione relativa agli indirizzi per la nomina, la designazione e la revoca dei rappresentanti del Comune di Foggia presso Enti esterni.

“Per buona parte della riunione il Consiglio comunale aveva registrato una clima di collaborazione tra maggioranza e minoranza, dopo l’accoglimento delle istanze manifestate dal centrosinistra nella precedente seduta. Una scelta compiuta proprio come segno della nostra volontà di dialogare nel merito delle questioni, senza utilizzare la forza dei numeri, che pure avremmo potuto mettere in campo sia mercoledì che ieri – dichiarano i consiglieri di maggioranza –. Ci siamo quindi confrontati in modo proficuo sulla costruzione delle nuove Commissioni consiliari, sulle competenze da assegnare a ciascun organismo, sulla designazione dei suoi componenti”.

“Materie sulle quali, contrariamente a quanto sostenuto dal consigliere Augusto Marasco, evidentemente convinto di essere ancora in campagna elettorale, non c’è stata alcuna adesione della maggioranza alle proposte formulate dalla minoranza, ma un’attività di mediazione tesa a strutturare gli organismi consiliari all’insegna della coerenza tematica e della capacità di fornire proposte utili per il Consiglio e per la stessa Amministrazione – sottolineano i gruppi consiliari di maggioranza –.

Un metodo di lavoro che la minoranza ha deciso poi di stracciare puntando i piedi sulla scelta dei sistemi di governance per le ex aziende speciali, tradendo così anche l’accordo raggiunto nella seduta di insediamento dell’Assemblea e l’impegno assunto nella conferenza dei capigruppo. Un atteggiamento che, a nostro avviso, è nient’altro che vuota e strumentale polemica politica montata per ragioni di propaganda.

Anche l’assenza di un rappresentante della minoranza nella Commissione per la formazione degli elenchi dei Giudici Popolari di Corte d’Assise e di Corte d’Assise d’Appello, non è il frutto di alcuna protervia della maggioranza. Se la minoranza fosse stata al completo in Aula avrebbe infatti eletto il suo rappresentante, evitando così di dover nascondere le proprie assenze dietro infondate accuse ai consiglieri del centrodestra”.

Per i gruppi consiliari di maggioranza, “pretendere la categorica esclusione della possibilità di utilizzare lo strumento del Consiglio d’Amministrazione, peraltro a costi complessivi invariati e al fine di garantire un maggior controllo ed una più ampia partecipazione nelle scelte di gestione, adottando come unica opzione il ricorso al regime degli Amministratori unici alla guida delle ex aziende speciali, è una posizione senza senso sia sul piano tecnico sia sotto il profilo politico. Approvare un regolamento ‘dalle maglie larghe’, che lasci all’Amministrazione il compito di effettuare la scelta migliore, aiuta invece a ‘tarare’ sulle esigenze di ogni singola azienda la più opportuna strategia di governo – evidenziano i consiglieri di maggioranza –.

Al consigliere Marasco e ai suoi colleghi della minoranza facciamo notare che non esistono sistemi giusti o sbagliati per definizione. Ciò che conta è la capacità di conduzione delle aziende, come dimostra la situazione drammatica in cui sono state ridotte le ex aziende speciali – a cominciare dall’Amica, portata addirittura al fallimento – in dieci anni di governo del centrosinistra, tanto con la gestione affidata ai CdA quanto con quella degli Amministratori unici. Senza considerare proprio l’abilità del centrosinistra, durante la sindacatura Ciliberti, nel moltiplicare i CdA e aumentare le società in numero esponenziale”.

“Stigmatizziamo dunque l’atteggiamento assunto dalla minoranza, che con il suo comportamento oltranzista e con il suo rifiuto di discutere nel merito del tema ha impedito che la seduta del Consiglio comunale si chiudesse nel solco del dialogo costruttivo con il quale si era aperta – concludono i consiglieri di maggioranza –. Speriamo si sia trattato solo di un incidente di percorso e che nelle prossime sedute il centrosinistra voglia confrontarsi anziché rifiutare la discussione per ragioni di propaganda, peraltro fuori tempo massimo”.

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