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“Nel 2013 ho votato Matteo Renzi, oggi sostengo Andrea Orlando”

Michela Mastroluca: “Sostengo la candidatura di Andrea Orlando perché, oggi più che mai, c’è bisogno di rilanciare il Partito e di ristabilire un contatto con la base”

“Io sono tra quelli che nel 2013 hanno votato Matteo Renzi. Oggi sostengo Andrea Orlando.» Si apre così la nota stampa sul congresso nazionale del Partito Democratico di Michela Mastroluca, coordinatrice degli Attivisti PES Puglia, responsabile Immigrazione e Mediterraneo PD Puglia ed ora responsabile organizzazione del comitato per Orlando della Provincia di Foggia. «Alla base di questa decisione non c’è un pentimento sul sostegno a Matteo Renzi, ma una differente e distinta valutazione sul suo operato di Premier e di segretario del partito.

Continua la dirigente dem: “Il mio giudizio su Matteo Renzi come capo del Governo è lungi dall’essere pienamente critico. Certo, errori ce ne sono stati. Primo tra tutti quello, ormai ampiamente riconosciuto, di aver personalizzato il Referendum Costituzionale, impedendo che si entrasse nel merito di una Riforma che continuo a ritenere una grande occasione mancata per il nostro Paese. Tuttavia il Governo Renzi, tenendo conto che il PD, dopo le elezioni del 2013, non aveva la maggioranza in entrambe le Camere (e per questo è stato costretto a governare con frange del centro-destra) ha compiuto importanti battaglie di civiltà e culturali che hanno tracciato una rotta molto più a sinistra di quello che la “sinistra autentica” non era mai stata in grado di compiere. Penso, solo per citare qualche esempio, alla legge sulle Unioni Civili, a quella sul “dopo di noi”, a quella contro il Caporalato”.

Aggiunge Michela Mastroluca: “Il mio giudizio su Renzi segretario, invece, è molto diverso. Innanzitutto vi è un limite oggettivo: sono infatti fortemente convinta che la figura del candidato Premier e quella del segretario di partito non debba coincidere. Non abbiamo la stessa impostazione di altri Paesi dove questo tipo di sovrapposizione funziona. La nostra è una storia diversa: una storia che parla di radicamento sul territorio e che va recuperata. In questi anni, anzi, il Partito è stato, nel migliore dei casi, trascurato, nei vari livelli, e lasciato in mano alla “faide” interne ed alle “fazioni” locali. Abbiamo perso il contatto con molta parte delle nostre realtà”.

L’esponente dem di Manfredonia prosegue: “Il radicamento sul territorio è, invece, l’unico antidoto all’antipolitica, al dilagare del populismo, ad una partecipazione legata solo ai blog e ai social. Bisogna recuperare il contatto umano e personale con la gente. Ed è questa la visione di Partito di cui si fa interprete Andrea Orlando. Ed è per questo che ritengo sia lui la persona più adatta a ricoprire il ruolo di Segretario Nazionale. Perché mai, come adesso, c’è bisogno di rilanciarne l’azione, a partire dai circoli, di ristabilire un contatto più stretto e diffuso con la base, con le persone.

Come lo stesso Andrea Orlando sostiene, nella sua mozione: “Dirigere il PD, a ogni livello, deve tornare ad appassionare” e, non solo: “Una casa divisa non può reggere”. “Unità” – chiude Mastroluca – deve essere la parola d’ordine. Tenere insieme le varie anime e rispettarne le differenze. Ripulire il linguaggio della politica dagli insulti e dagli attacchi personali, valorizzando quella pluralità che è la storia ed il cuore pulsante del Partito Democratico.»

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