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La narcosi dell'imprenditoria foggiana: nessuno vuole fare il presidente di Confindustria

L’attività di scouting del Comitato di designazione sarebbe terminata, ma l’esito sarebbe triste e infausto per la classe dirigente economica della Capitanata: nessuna proposta alternativa a Rotice, che vola verso nuovo incarico

Presidente di Confindustria cercasi in provincia di Foggia. L’attività di scouting del Comitato di designazione sarebbe terminata, ma l’esito sarebbe estremamente deludente per la Capitanata e la sua classe economica: pare che nessuno – nessuno – voglia fare il presidente degli industriali in questo territorio. Nessuno. All’attenzione del Comitato non sarebbe arrivata una proposta che sia una. Nessuna alternativa al mandato che sta per chiudersi in capo a Gianni Rotice, già destinatario di una proroga in via del tutto eccezionale.

Venne concessa a fine 2018. Anche in quel caso accompagna dall'assenza di candidature alternative. Ed essendo vietato dallo stesso Statuto confindustriale il mandato bis (art.8), i vertici nazionali ‘idearono’ una formula ad personam per l’imprenditore manfredoniano, un 'escamotage' che considerava la prima parte di mandato effettuata una sorta di prosecuzione della ‘fase commissariale’ iniziale. Ma per un solo anno, si disse. Fino a dicembre 2019.

Ed ora? Ed ora bisognerà trovarne un’altra, di formula, evidentemente. Perché sul tavolo del Comitato non sarebbe giunta alcuna proposta alternativa e all’indirizzo di Roma Rotice è stato ‘costretto’ a far partire l’ennesima richiesta di proroga. Che questa volta potrebbe giungere sotto forma di commissariamento. Gli industriali commissariati. Di nuovo. Come commissario lo stesso Rotice, l’unico disponibile ad assumersi questo "onere". 

Surrealtà? E’ quello che si sta profilando. Un nuovo commissariamento che si andrebbe ad aggiungere a quelli già in atto che sconta la Capitanata negli enti economici di rilievo (si pensi al Consorzio Asi).

Su questo territorio, insomma - è triste da dire- non ci sarebbe un imprenditore in grado e con volontà di sostituirsi a Rotice. Disponibile ad assumere questo ruolo. Per capacità, voglia di fare e intraprendenza. Dovremmo desumere, quindi, che non esiste classe dirigente economica. E' così? Difficile pensarlo. Ergo, delle due l'una: o non vi è nessuno all'altezza del ruolo, energie nuove, menti in grado di elaborare una visione di sviluppo del territorio, disponibili ad assumere impegni pubblici che rispondano all'interesse collettivo, o non si ha il coraggio e la volontà di scombinare piani già programmati. Quali? In particolare quello che vorrebbe Rotice in corsa per la presidenza regionale di Confindustria Puglia. Ipotesi di cui Foggiatoday si era già occupata e che, per concretizzarsi, necessita che l’imprenditore manfredoniano resti in sella almeno fino alle operazioni di rinnovo regionale per il post De Bartolomeo. Quest’ultimo, dal canto suo, secondo beninformati, mirerebbe ad entrare in Confindustria nazionale. Ma, per provarci, bisogna che per la partita doppia maturino i giusti tempi. Ovviamente con ambedue i presidenti ben saldi alla guida delle rispettive propaggini periferiche. Regista dell’operazione da queste parti sarebbe, sempre secondo beninformati, l’inossidabile Eliseo Zanasi.

Un attimo dopo la concretizzazione della partita, – ma solo dopo- le alternanze territoriali potranno riavviarsi. In un’alternanza che alternanza, di fatto, non sarà. Perché quando la regia porta la stessa matrice e si innesta in un tessuto di sostanziale conformismo ed allineamento, quando non esiste controbilanciamento, confronto, sana competizione, è difficile produrre crescita (obiettivo primario di un presidio economico). E’, al contrario, la narcosi generale.  

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