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Conferenza Mongelli, Longo: “Sindaco recita ‘De Profundis’ del governo cittadino”

Bruno Longo, capogruppo di Alleanza Nazionale in Consiglio comunale, commenta la conferenza di fine anno di Gianni Mongelli

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FoggiaToday

La conferenza stampa di fine anno del sindaco Mongelli, per quanto legittima ed istituzionalmente doverosa, più che un elenco di risultati raggiunti e di messaggi di speranza ad una città in ginocchio, è apparsa come una lunga e spontanea confessione di inefficienze e di fallimenti amministrativi, ma soprattutto come una confessione di fallimento del progetto politico, che ha guidato, ineffabilmente la città negli ultimi anni.

Lo specchio fedele dei fallimenti amministrativi è rappresentato, in primis, da quelle che il primo cittadino, con un termine retrò, continua a chiamare aziende municipalizzate: la svendita di Amgas Blu alle cooperative rosse del Nord, con la quale è stata venduta, solo la parte buona ed attiva della società, cioè  l’utenza, mentre tutti debiti sono rimasti al Comune, dove i cittadini foggiani pagano il gas più caro di tutta Italia e 100.000 euro annui di stipendio ad un “galoppino” del Partito Democratico.

L’Ataf, ai limiti del fallimento, terreno di scontro tra “interessi diversi” di Mongelli e Piemontese, nonché terreno di una privatizzazione improbabile ed impossibile stante l’attuale affidamento del servizio di sosta a pagamento all’azienda stessa: affidamento ottenuto, ultimamente in aula, grazie all’azione responsabile dell’opposizione.

Il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti affidato con un blitz del sindaco all’Amiu di Bari, che con circa 6 milioni di euro in più, rispetto a quanto costava la fallita Amica, e con altri milioni ottenuti dall’INPS, come sgravi fiscali e contributivi, l’unica novità che ha apportato è stato esclusivamente l’apposizione di targhette adesive con la scritta “AMIU Bari” su cassonetti, mezzi, tute di lavoro e su tutta la proprietà comunale, senza apportare nessuna idea, capitale o organizzazione, rendendo peraltro un servizio da terzo mondo e producendo cartelle esattoriali da capogiro.

Per altro verso, in tema di governo del territorio, il sindaco deve spiegare perché il PUG, nonostante gli annunci rituali, sia stato definitivamente abbandonato, e di contro, il Suap e l’ufficio tecnico continuano a sfornare a iosa concessioni edilizie in aree con destinazione commerciale, artigianale o con destinazioni  per  pubblici servizi e dove invece vengono realizzate illegalmente appartamenti per civili abitazioni.

Per ciò che attiene invece la strutturazione ed infrastrutturazione del territorio, a parte il “fantasma” di un secondo casello autostradale costato già circa un milione di euro ai cittadini, il fallimento dell’azione politico-amministrativa comunale si sintetizza nel fatto che mentre gli aeroporti di Bari e Brindisi continuano ad ottenere soldi ed attenzioni dalla regione di Vendola, l’aeroporto di Foggia continua ad ottenere un mare di chiacchiere e di promesse, e continua ad essere mestamente chiuso a causa esclusiva di declassamenti, azzeramenti di contributi, bastoni burocratici e lassismo operativo.

La promessa della  riorganizzazione dei servizi da effettuarsi allo spirare ormai  della consiliatura, apparendo più come una minaccia ed una punizione annunciata contro i dirigenti “poco ubbidienti”, rende inquietante e preoccupante una vicenda, quella della produttività ed efficienza della macchina amministrativa, che piuttosto che seguire umori e sentimenti di vendetta, dovrebbero seguire metodologie di razionalizzazione e funzionalità, che se non attuate a tempo, per i riscontri e risultati, inevitabilmente diventano inadeguati , improponibili e puramente elettoralistici.

Ma il “De Profundis” il sindaco Mongelli lo intona, con lamentazione desolata degna del Libro dei Salmi, quando “froidianamente”, fra un elenco e l’altro degli insuccessi, si fa scappare frasi come: “La città che abbiamo trovato – nel 2009 – era una città senza futuro“, o come : “Non sono il sindaco delle mostre ed inaugurazioni”, lanciando evidentemente messaggi feroci al PD di Piemontese e di quella sinistra, che non volendolo più ricandidare, sistematicamente ormai l’abbandona in Aula, anche su argomenti vitali per la vita della città, esaltando una ingovernabilità, che stride fortemente anche con le promesse “galeotte” della sua conferenza stampa “d’Addio”.

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