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È cominciata la resa dei conti al Comune di Foggia, Forza Italia e Fratelli d'Italia battono cassa: "Verifica politica"

Passate le elezioni e alla luce del nuovo assetto in Consiglio comunale, parte la richiesta dei due partiti di maggioranza per 'rilanciare l'azione amministrativa'. In ballo posti in giunta e nelle aziende partecipate

Suonato il gong, scatta l'ora della verifica politica al Comune di Foggia. Immediatamente a ridosso delle consultazioni, passata la sbornia della campagna elettorale ma ancora intontiti, quando non è passata neanche una settimana, Fratelli d'Italia e Forza Italia chiamano il time out per il 'rilancio dell'azione amministrativa', leitmotiv che precede i giri di valzer.

Franco Landella, due giorni dopo l'ufficializzazione del suo passaggio alla Lega, l'aveva messa già a calendario. In apertura dei lavori del Consiglio comunale del 25 agosto aveva comunicato quanto era stato concordato nella riunione di maggioranza che aveva preceduto la seduta per l'approvazione del bilancio: "Anche alla luce del mutamento dell'assetto politico - disse allora in aula - dopo le Regionali ci sarà una opportuna verifica politica". Considerata la significativa modificazione dei gruppi consiliari nel centrodestra a Palazzo di Città e le scelte politiche di diversi amministratori prima e durante la campagna elettorale, i meloniani e gli azzurri chiedono di ripristinare l'equilibrio politico, e vale sia per la giunta che per le società partecipate. In ballo non ci sono solo le potrone assessorili, dunque, ma anche posti negli organi amministraivi delle ex municipalizzate.

Il partito di Giandonato La Salandra e Franco Di Giuseppe conta cinque consiglieri comunali (Luigi Fusco, Bruno Longo, Liliana Iadarola, Erminia Roberto e Francesco D'Emilio) e, sin dalla revoca a marzo dell'assessore Claudio Amorese che aveva ridimensionato la sua rappresentanza in giunta, aveva mostrato segni di insofferenza all'interno della coalizione, acuiti dalle frizioni elettorali, che a luglio sono sfociati in un malcelato braccio di ferro in Consiglio. Matteo De Martito, assessore all'Ambiente, è l'unica espressione di Fratelli d'Italia in giunta. E poi c'è proprio La Salandra alla guida dell'Ataf. Presenza che considerano comunque deficitaria e penalizzante rispetto alla rappresentanza consiliare. Il gruppo consiliare di Forza Italia si è svuotato ed è rimasto solo Raffaele Di Mauro (probabilmente presto avrà compagnia) e non ricopre incarichi, a parte essere diventato capogruppo di se stesso. Ora come ora, in quota al partito di Berlusconi c'è la presidenza del Consiglio affidata a Leonardo Iaccarino. Se n'è andato senza proferire parola anche l'assessore Antonio Bove. Forza Italia però conta di esprimere una sua rappresentanza in giunta e nei consigli di amministrazione a giudicare dalla richiesta.

All'epoca della famigerata conferenza stampa con Matteo Salvini a Palazzo di Città, il sindaco di Foggia comunicò ufficialmente solo il passaggio dei consiglieri Consalvo Di Pasqua, Pasquale Rignanese e Dario Iacovangelo in Lega. Dalla sua ha i numeri: la Lega è risultata il primo partito in città al 13,24%, seguito da La Puglia Domani con l'ottima performance di Danilo Maffei (3.940 voti solo nella città capoluogo), solo dopo ci sono Fratelli d'Italia all'11,36% e Forza Italia al 4,81%. Ma non potrà legare tutta una giunta. E la resa dei conti è appena iniziata.

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