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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica

Landella tira in ballo i governi passati e il Pd sbotta: "Commissione d'accesso motivata da atti della 'sua' amministrazione"

Segretari e consiglieri comunali Dem replicano al sindaco: "Il fondato sospetto che l'Amministrazione comunale di Foggia attualmente in carica possa essere o essere stata permeabile alle infiltrazioni mafiose dovrebbe imporre a tutti rispetto per l'attività svolta da un'altra istituzione e disponibilità alla collaborazione"

"È questo uno dei casi in cui la continenza verbale diventa un dovere e non un'opzione. Evidentemente non la pensa così il sindaco Franco Landella che anche in questo complesso e potenzialmente drammatico frangente ritiene utile buttare la palla nel campo avversario per cercare di sfuggire alle proprie responsabilità". Il Pd al completo risponde alle dichiarazioni del primo cittadino, per quanto avrebbe preferito optare per la linea del silenzio, in segno di rispetto nei confronti del lavoro della commissione di accesso al Comune di Foggia.

"Il fondato sospetto che l'Amministrazione comunale di Foggia attualmente in carica possa essere o essere stata permeabile alle infiltrazioni mafiose dovrebbe imporre a tutti - sindaco, amministratori e consiglieri comunali - rispetto per l'attività svolta da un'altra istituzione e disponibilità alla collaborazione. Volentieri avremmo evitato polemiche, ma non possiamo esimerci dal ricordare a chi governa la città da 7 lunghi anni che, presumibilmente, a motivare la nomina della commissione per l'accesso agli atti sono stati gli atti della 'sua' Amministrazione comunale, le scelte compiute dalla 'sua' Amministrazione comunale, gli appalti e gli affidamenti gestiti dalla 'sua' Amministrazione comunale".

Il sindaco ha tirato in ballo le "precedenti amministrazioni", inserendo nel novero delle "iniziative promosse in favore della legalità" dalla sua di amministrazione, il report sui lavori pubblici "assegnati con somma urgenza e senza copertura finanziaria" dai passati governi cittadini, consegnato alla Procura della Repubblica, "lavori con affidamenti diretti poco chiari, assieme a numerosi varianti urbanistiche con procedure anomale".

Non si è fatta attendere, dunque, la replica firmata dal segretario del Circolo del PD di Foggia, Davide Emanuele, dal segretario dei Giovani Democratici di Foggia, Gabriele Cela, e dai consiglieri comunali Pasquale Dell'Aquila (capogruppo), Lia Azzarone, Francesco De Vito, Michele Norillo e Annarita Palmieri.

"A fronte di denunce e dichiarazioni comprovate da documenti abbiamo ottenuto, la città ha ottenuto il continuo e immotivato rimpallo di responsabilità che sono esclusivamente del sindaco e di chi ha condiviso la sua attività amministrativa. Neanche di fronte al rischio dello scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni mafiose è riuscito a preservare l'onore e la dignità del ruolo che riveste. Oggi non doveva essere il giorno delle polemiche, eppure lo è diventato grazie al sindaco Franco Landella".

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