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Caso puzza, attivisti Meetup 5 stelle: "Ecco una soluzione possibile"

Tracciano una strada, poi commentano piccati: "Ancora una volta, tocca ai cittadini informare sindaci, assessori e dirigenti della possibilità di dotarsi di adeguati strumenti per scoprire, una volta per tutte, quello che già si conosce"

In seguito agli atteggiamenti discordanti dell'Amministrazione provinciale di Foggia, il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso della Bio Ecoagrim di Lucera, ordinando alla Provincia di Foggia, entro trenta giorni, il rilascio incondizionato delle autorizzazioni per la trasformazione in concime di 230mila tonnellate di rifiuti annui, invece delle 83 mila tonnellate attuali.

I Meetup www.foggia5stelle.eu e Foggia 5 Stelle, esprimono viva preoccupazione circa questa sentenza, stante anche il recente verbale dell'ARPA, che ravvisa diverse violazioni durante il ciclo produttivo dell'azienda. “In ogni caso sia – si legge nella nota stampa dei Meetup - l'ARPA, la Polizia Provinciale e l’ASL FG, ad oggi non sono stati capaci di individuare in maniera inequivocabile l’origine dei miasmi che investono Foggia, Lucera e Troia nelle ore serali. Ciò, a nostro avviso, è dovuto alla mancanza di attrezzature e, forse, anche di personale specializzato in simili attività. E’ assolutamente sconcertante che, dopo quattro anni, nessun ente territoriale si è adoperato per colmare tali deficit”.

“Non si vuole solamente evidenziare il problema ma indicare la soluzione”, continuano. “A tal fine si invitano le istituzioni in questione (ARPA, ASL, Comuni, Amministrazione Provinciale, Regione Puglia, Assessorato All'Ambiente, Assessorato alla salute) ad attivare un programma di monitoraggio attraverso l'acquisto di nasi elettronici avvalendosi dei fondi (mai spesi!) presenti nel Programma Regionale per la Tutela dell’Ambiente (Aggiornamento Deliberazione della Giunta Regionale 30 novembre 2010, n. 2645)”, indicando anche i capitoli presenti nel piano.

Come l’Asse 5 “Tutela della qualità dei suoli e bonifica dei siti inquinati” (Interventi di caratterizzazione nelle aree interessate da particolari situazioni di crisi ambientali) o l’Asse 6  “Sviluppo dell'attività di monitoraggio e controllo ambientale” (Adeguamento della rete regionale di monitoraggio della qualità dell'aria; Sviluppo, adeguamento e gestione delle reti di monitoraggio ambientale; Avviamento e sviluppo delle attività dell'ARPA Puglia a supporto delle politiche ambientali provinciali; Interventi di monitoraggio della gestione dei rifiuti).

Il tutto con una dotazione di diversi milioni di euro. “Insomma, ancora una volta, tocca ai cittadini informare sindaci, assessori e dirigenti della possibilità di dotarsi di adeguati strumenti per scoprire, una volta per tutte, quello che già si conosce ma che, parafrasando Pasolini, non si può (ancora) provare. Viene indicata la strada verso la possibile soluzione – concludono -  adesso tocca agli enti competenti adoperarsi per trovare le prove e incastrare i colpevoli, sempre che lo si voglia veramente fare”.

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