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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

La carriera politica da mister preferenze di Nicola Canonico

Partito dall'Uder, nel 2010 ha collezionato 16.687 voti con il Pd e poi è passato ai Moderati e Popolari, per buttarsi infine nel civismo

La carriera politica dell’imprenditore Nicola Canonico è iniziata quando aveva 31 anni. A giugno del 2004 è stato eletto consigliere comunale di Bari con l’Udeur, incarico ricoperto fino al 2009. Il sindaco era Michele Emiliano. All’epoca, Canonico era commissario cittadino del partito di Clemente Mastella e componente della direzione nazionale. Meno di un anno dopo, nell’aprile 2005, viene eletto anche in Consiglio regionale con 4.378 voti sempre nella lista Udeur Popolari, presidente della Regione Puglia Nichi Vendola.

Ma il vero exploit arriva nel 2010 quando, candidato nella lista del Pd, raccoglie la bellezza di 16.687 voti, e resta in via Capruzzi per altri 5 anni. Fonda il movimento politico Moderati e Popolari, sigla che a inizio legislatura contraddistingue il suo gruppo di appartenenza, e ne diventa segretario regionale. In quegli anni bazzica Foggia per un grosso appalto pubblico, i lavori di ripristino funzionale dei corpi A e B del monoblocco degli Ospedali Riuniti, che la sua impresa, la Ru.Ca di Nicola Canonico Srl, poi diventata C.N. Costruzioni Generali Srl, si è aggiudicata, non senza sollevare qualche perplessità sull'opportunità, essendo consigliere regionale. Nel 2013, è capolista al Senato del Centro Democratico di Bruno Tabacci ma non ce la fa.

Finita l’esperienza in Consiglio regionale, riapparirà con un incarico da vice presidente nel Consiglio di amministrazione di Acquedotto Pugliese a luglio del 2017, formalmente designato da Confindustria Bari-Bat, versione di cui dubitava chi lo considerava un fedelissimo di Michele Emiliano. Nel frattempo, si sfilaccia il rapporto con il presidente della Regione Puglia. Qualche mese più avanti si butta nel civismo e a novembre di quell’anno, con largo anticipo, lancia la lista Canonico per Bari per le elezioni amministrative 2019.

Porta avanti il suo progetto che propone un’alleanza di liste civiche apartitiche con Giacomo Olivieri, all’epoca di Realtà Italia, dal 2012 al 2015 presidente della società Bari Multiservizi, ruolo per cui è stato coinvolto in un’inchiesta.

Segue con attenzione il presidente del Consiglio comunale di Bari, Pasquale Di Rella, che ha lasciato il Partito Democratico a fine 2017, e sosterrà la sua candidatura a sindaco della coalizione di centrodestra, rinunciando alla lista che portava il suo nome, convertita nella lista civica Sport Bari Di Rella Sindaco.

È l’animatore, promotore e finanziatore della lista, ma non si candiderà. E qui si interrompe la sua carriera politica. Si dedica alla sua azienda e al Foggia Calcio. Nell’anno delle elezioni comunali di Bari, la sua società vince il maxi appalto del nuovo ospedale San Cataldo di Taranto, gara al centro di un’inchiesta che ha coinvolto l’ex capo di gabinetto di Michele Emiliano, Claudio Stefanazzi, eletto deputato alle ultime Politiche.

Oggi, nell’ordinanza che dispone per lui gli arresti domiciliari, il gip descrive Canonico come “il vero regista dell’intera campagna elettorale” dei candidati della lista ‘Sport Bari con Di Rella sindaco’. Ha sostenuto la campagna elettorale di Francesca Ferri, ma il suo ruolo “non si esaurisce in quello di un mero supporter di un candidato, ovvero di organizzatore di eventi politici, ovvero di regista delle attività politiche di altri candidati, ovvero di ‘politico ombra’.

La sua condotta - si legge - va oltre e, a parere di questi investigatori, supera la soglia del lecito”.

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