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Da Foggia a Bari in cerca di un posto al sole: è partito l’assalto a via Capruzzi

Per il PD si scalda Piemontese. A Manfredonia Campo e Ognissanti. Per Forza Italia ci sono Gatta e Di Donna. De Leonardis per l'NCD. Gigi Damone e Di Gioia. Pronto anche Cera junior

A quattro mesi dal voto per la presidenza della Regione Puglia, all'appello manca ancora il candidato della coalizione del centrodestra. Da un lato Forza Italia che con Silvio Berlusconi starebbe valutando il sindaco di Andria, Giorgino, dall'altro l'ex presidente della Provincia di Bari, Francesco Schittulli, da mesi in campo e che fa sapere che andrà avanti. Nell'attesa di capire come evolverà il quadro (sarebbe suicida per la coalizione dividersi) un dato sembra certo: le primarie tanto rincorse da Raffaele Fitto sembrano ormai archiviate. Ora: bisognerà vedere quanto peseranno gli azzurri e se riusciranno a condizionare il resto degli alleati.

In quel caso, l'ex presidente della provincia di Bari resterebbe a casa. Le candidature, ovvio, determineranno anche le liste. O comunque parte di esse. Pronto a salire sul carro di Schittulli, ad esempio, Fabrizio Tatarella, già coordinatore provinciale di Fli. Un passo indietro di Schittulli farebbe calare le sue quotazioni. Salgono invece quelle di Michaela Di Donna in quota Forza Italia: la cognata del sindaco di Foggia, Franco Landella, è ormai in piena campagna elettorale, non è chiaro ancora se col placet o meno dello stato maggiore azzurro (che, ad eccezione di Lucio Tarquinio, è da cercare col lanternino oggi).

Le quotazioni la danno in cima alla lista dei possibili eletti, al pari del consigliere uscente Giandiego Gatta, recordman di preferenze del Golfo. Difficile, nel partito del Cav, considerare altri concorrenti di pari peso dal momento che la legislatura che va ad aprirsi va a ridurre, e di molto, gli spazi di elezione atteso lo snellimento del consiglio regionale a 50 eletti. 7-8 dalla Capitanata. E se si considerano, in questa parte dell'emisfero politico, uscenti come Giannicola De Leonardis (Ncd), la cosa si complica.

Dovrà trovare, ad esempio, garanzie di inserimento il presidente del consiglio comunale di Foggia, Luigi Miranda, pronto a scendere in campo ed alle prese con una valutazione, attenta, del suo cavallo. Altri nomi di peso non sembrano muoversi nel centrodestra al momento. Vorrebbe provarci il dirigente Ncd Nino Santarella, che ha già stampato e fatto girare in Capitanata i primi 6x3. La forbice per una elezione sicura va dai 20mila ai 30mila voti.

Diversa la situazione nel centrosinistra. Tre sere fa, a Bari, Michele Emiliano ha chiamato a raccolta tutti i comitati sorti nel suo nome per schierare le truppe e allestire la strategia elettorale. Il plotone da Foggia non si è fatto attendere. C'era anche l'ex sindaco di Foggia Gianni Mongelli che ancora non ha sciolto la riserva rispetto ad una sua possibile candidatura. Ed il motivo è presto detto: gli aspiranti consiglieri qui sono tantissimi, diretta conseguenza della strategia iperinclusiva dell'ex sindaco di Bari: una vera e propria maionese impazzita che rischia di lasciare sul campo diverse vittime, anche eccellenti. Uno scenario che si riesce facilmente a pronosticare se si guarda al partito del candidato, ad esempio, il Pd , che in caso di vittoria dovrebbe fare i conti con al massimo 2 consiglieri.

Ebbene, tra gli aspiranti ci sono il consigliere uscente Sergio Clemente, foggiano entrato al fotofinish in consiglio regionale e che vorrebbe certamente ritentare la carta del secondo mandato, e, sempre nel capoluogo, il segretario provinciale Raffaele Piemontese ed il consigliere provinciale Pasquale Russo, che cercano il sostegno e il supporto anche di Elena Gentile. Europarlamentare che, per parte sua, avrebbe una promessa da onorare con un suo fedelissimo, l'ex consigliere provinciale Sgarra.

C'è poi il nodo del Golfo dove scalpitano due nomi eccellenti, l'ex sindaco Paolo Campo, uscito vittorioso dalle primarie per le amministrative, e l'uscente Franco Ognissanti che pretende il terzo mandato. Il coordinatore della segreteria di Emiliano, Giovanni Procacci, non ha avrebbe escluso la candidatura per entrambi a Manfredonia demandando la decisione (ed il cerino, bollente) al segretario provinciale Piemontese. Intanto la segreteria cittadina di Rauseo starebbe tentando di togliere qualche castagna dal fuoco a Piemontese con l'avvio della procedura di incompatibilità da parte della Commissione di Garanzia per Clemente che assomma in sé due cariche istituzionali: consigliere comunale e regionale. Clemente dovrà decidere o rischia di non essere candidato, fa sapere Rauseo.

C'è poi la pattuglia femminile che, in uno scenario ancora una volta a trazione maschile, dovrà quantomeno essere messa in lista. Attivissime nelle ultime settimane Patrizia Lusi e la gentiliana Maria Elena Ritrovato, non è esclusa una discesa in campo anche di Iaia Calvio, ex  sindaco di Orta Nova. Ma Emiliano non è solo PD. Col candidato presidente ci saranno almeno due liste personali (Sinistra per Emiliano ed Emiliano sindaco di Puglia) dove se la contendono l'assessore al bilancio uscente Leonardo Di Gioia e, notizia delle ultime settimane, il figlio del suo uomo più fidato in Capitanata, Cecchino Damone che sarebbe pronto a schierare ("per vincere" filtra dall'entourage) il diretto discendente Gigi.

Quindi vorrebbe provarci il consigliere comunale Luigi Buonarota. C'è poi l'area Stefano/Vendola che dovrebbe vedere in pole l'uscente Pino Lonigro e i partiti più piccoli come Realtà Italia (uomo di punta Luigi Giorgione, sindacalista UIL Sanità). Non è chiaro cosa farà l'Udc: dura presa di posizione del segretario provinciale, Angelo Cera che, abbandonato il polo di centro con Ncd, avvisa ora Emiliano sulla futura alleanza. "Dipenderà da come si comporta Miglio alla Provincia " ha dichiarato ieri in una conferenza stampa al vetriolo in cui ha puntato il dito contro i ritardi del presidente nel conferimento delle deleghe ai consiglieri e denunciato "squallidi centri di potere" sull'asse San Severo-Foggia. "Pretendiamo pari dignità, Emiliano intervenga o compromessa l'alleanza". In ogni caso Cera fa sapere di avere la forza per una lista centrista. In quel caso gli scommettitori danno in pole il figlio stesso, Napoleone. Potrebbero "passare all'incasso" anche le liste civiche che si sono mosse per le elezioni provinciali: da Lucera a Cerignola, da Tutolo a Metta, il sogno "via Capruzzi" è stato messo sul bando alla vigilia del voto per Palazzo Dogana.

In questo bailamme, bisognerà vedere la forza dei 5 stelle, alle prese, per la seconda volta, con le Regionarie (il primo round è stato annullato) in Capitanata: un exploit potrebbe portare loro un consigliere e dunque ridurre, ulteriormente, gli spazi in via Capruzzi. 

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