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Parcometri: polizza ultima spiaggia per blindare l'ammanco, riflettori accesi sulle responsabilità del CdA

Istituito un tavolo permanente al Comune di Foggia per sbrogliare la delicata matassa. La Protect si affida all'avv. Moscatelli del Foro di Foggia. Si sonda un nuovo soggetto per l'espletamento del servizio

Il CdA sapeva degli ammanchi già a settembre 2017. E già allora vi era un ritardo di due mensilità rispetto all’accreditamento dei soldi dei parcometri ad Ataf da parte di Protect. Ed è per questo che ieri i consiglieri di maggioranza sono tornati a chiedere le carte all’azienda di trasporto pubblico locale per acclarare le eventuali responsabilità del cda che, sino ad oggi, si è difeso agitando la correttezza del suo operato: sotto accusa Raffaele Ferrantino (presidente, dimissionario a marzo di quest’anno), Paolo Mongiello e Carmela Catalano. “Salvo” Stefano Torraco, il nuovo presidente, nominato solo ad aprile scorso.

“Abbiamo ottenuto l’istituzione di un tavolo permanente, che si aggiornerà ogni settimana. Non ci bastano le parole dei consiglieri Mongiello e Catalano. Vogliamo vedere gli atti” dichiara il consigliere Bruno Longo all’esito dell’ennesimo incontro andato in scena ieri al Comune di Foggia sul caso, svelato da Foggiatoday, del mancato trasferimento degli incassi dei parcometri ad Ataf da parte di Protect srl, la ditta che dal maggio 2016 si occupa dello svuotamento delle macchinette in città e di tutta la filiera che dovrebbe portare dritto dritto il denaro nelle casse di Ataf. “Noi siamo interessati a due cose – continua-: individuare l’incaricato al controllo degli incassi, sempre che vi sia; capire se, come e quando recuperiamo quel denaro. Che è nostro. Dei cittadini”.

E che ad oggi sarebbe lievitato a 700mila euro. Protect starebbe corrispondendo ad Ataf 20mila euro a settimana. L’ultimo trasferimento il 14 maggio scorso. Ma sarebbe null’altro che il denaro riveniente dallo svuotamento odierno. Il pregresso è ancora lì, nelle nebbie. Nei prossimi giorni potrebbe giungere un accreditamento di 45mila euro, a mo’ di una tantum. Per il resto bisognerà affidarsi ad una polizza assicurativa che Protect dovrebbe sottoscrivere nei prossimi giorni a copertura dell’intero debito. Tempo una settimana. Il condizionale, ovviamente, è d’obbligo.

Al tavolo il legale di Ataf, presente telefonicamente, avrebbe ammesso la difficoltà del recupero del pregresso; ergo, sulla reale possibilità che la polizza assicurativa arrivi c’è molto scetticismo. Ma l’avvocato della ditta, che attualmente è Giuseppina Moscatelli del foro di Foggia ("solo domiciliata presso lo studio Curtotti" precisa a Foggiatoday in rettifica alla notizia che dava l'avvocato foggiano legale della Protect) avrebbe rassicurato. La vicenda è finita sul tavolo della giustizia amministrativa e penale (oltre che all’attenzione della Corte dei Conti).

Pare, tra l’altro, che non sia cosa facile “disfarsi” di Protect: non solo la difficoltà a trovare ditte similari, ma, filtra, la richiesta accorata da parte dell’attuale srl di poter continuare a gestire il servizio fino a scadenza di contratto (maggio 2019) sì da mettersi nelle condizioni di saldare. Una sorta di legaccio doppio, insomma, per Ataf. Prossimo vertice tra mercoledì e giovedì prossimo. In quella sede si avrà contezza della polizza più su accennata e, eventualmente, del nuovo soggetto che potrebbe sostituire Protect.

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