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Palazzo di Città: Mongelli spiazza tutti e azzera la giunta comunale

Benvenuto e Rauseo tentano invano di convincere il sindaco a desistere. L'aula approva l'allungamento della pista Gino Lisa e aggiorna a venerdì la manovra di risanamento finanziario

Il colpo di scena arriva quando l’aula è ormai vuota e la gran parte dei consiglieri ed assessori ha lasciato Palazzo di Città. E’ in quel momento che il sindaco Mongelli, spiazzando tutti, decide, facendo ciò che in 4 mesi ha sempre rinviato: tutti a casa, la giunta è azzerata.

Riunito lo staff tecnico, si stanno preparando i decreti. Una notizia che arriva nel giorno dello sciopero generale di Amica, della cattiva notizia sul gradimento dei sindaci riportata dal Sole24Ore e che, certo, non è inaspettata. Al contrario: da settimane al primo cittadino si chiedeva un cambio di passo ed un rilancio dell’attuale esecutivo, con il gruppo dei 9 a premere per un azzeramentoPd, Udcap e Socialisti per una più blanda “rivisitazione” (con la mera sostituzione delle caselle vacanti - assessorato alla Cultura e deleghe Lambresa - e qualche ritocco qua e là).

Ma che Mongelli potesse operare uno scatto di reni improvviso, senza consultare alcuna forza politica (tantomeno le maggiori), è notizia che spiazza non poco il Palazzo in queste ore, ben visibile dai volti rabbiati con cui il segretario cittadino Pd Mariano Rauseo e il consigliere socialista Angelo Benvenuto hanno lasciato Corso Garibaldi, dopo aver tentato – invano  - di convincere il sindaco a desistere. Al primo cittadino non è passato inosservato oggi in aula l’acuirsi delle tensioni e delle fratture nella sua maggioranza circa la mancata chiusura della verifica politica.

E, approvato (all’unanimità) l’allungamento della pista del Gino Lisa e aggiornata (a venerdì 20 gennaio, per acquisire il parere dei revisori) la manovra di risanamento da 45 milioni di euro richiesta dalla Corte dei Conti, decide: tutti a casa.

Esulta il gruppo dei 9, in particolare i 5 più intransigenti (Mep, Sel, Pd-Areadem, l’indipendente Sisbarra) che oggi si erano spinti a minacciare addirittura il voto contrario alla manovra. “Finalmente si fa chiarezza – commenta Claudio Sottile - adesso bisogna fare in fretta perché la città non può stare senza esecutivo”.

Respinge le accuse di arroccamenti e di veti al restyling dell’esecutivo il Pd: “Avremmo potuto giocare d’anticipo e procedere con l’azzeramento già 4 mesi fa – commenta piccato Mariano Rauseo - ma ci era parsa un’azione forte, di sfiducia allo stesso sindaco. Il nostro lavoro è stato sempre orientato a rilanciare l’azione amministrativa nel modo meno traumatico possibile”.

Il segretario, fa sapere, convocherà nelle prossime gli organi di partito per decidere come procedere. Stessi incontri che si stanno calendarizzando tra le altre forze politiche. Nella consapevolezza, tuttavia, che l’azzeramento riduce notevolmente i margini di manovra e di condizionamento da parte dei partiti nei confronti del primo cittadino. Mongelli, avocando a sé tutti i poteri, si è fatto automaticamente “conduttore dei giochi”.

Il nuovo esecutivo dovrebbe esser composto in parte da assessori di “prima fase” (gli eletti, naturalmente, ai quali potrebbe aggiungersi il presidente del consiglio comunale Raffaele Piemontese con delega al Bilancio) e da una nutrito innesto di tecnici (almeno due le donne: l’architetto Fatigato/Urbanistica e Rita Saraò/ Cultura).

La città ha bisogno di ripartire. Il primo atto, dichiara Mongelli in comunicato, è l’ok – storico - al progetto di allungamento della pista del Gino Lisa (fino a 2200 metri). Ma la premessa, ricorda, “è la messa in sicurezza dei conti”, che arriverà solo con l’approvazione della manovra di risanamento. “Nel frattempo – dichiara - siamo sulla buona strada”. Venerdì in aula è attesa la discussione del piano. La parte del leone la fanno i tagli alle spese, il recupero tributario e le alienazioni dei terreni. Con varianti urbanistiche. E polemiche. Annesse e connesse.

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