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Aumentano gli ‘stipendi’ di sindaci e assessori: scatta l'adeguamento nel Foggiano, lo prevede la Legge di Bilancio

Cerignola è tra i primi comuni a recepire la norma in modalità graduale fino al 2024. Ma il sindaco ha rinunciato all’indennità e l’incremento è previsto solo per gli altri amministratori

Scatta anche in provincia di Foggia l’incremento dell’indennità di funzione dei sindaci prevista dalla Legge di Bilancio 2022. Sarà parametrata al trattamento economico complessivo del presidente della Regione (attualmente pari a 13.800 euro lordi mensili), in una misura percentuale, proporzionata alla popolazione. Entro il 2024, per intenderci, il sindaco della città metropolitana di Bari prenderà lo stesso stipendio del governatore della Puglia; il futuro sindaco di Foggia avrà diritto a un’indennità pari all’80% di quella del presidente della Regione; nei comuni come Cerignola, Manfredonia e San Severo (da poco l’Istat ha certificato il superamento della soglia dei 50mila abitanti) la misura è del 45%, e così via fino al 16% per i sindaci dei piccoli comuni.

L’incremento determina l’adeguamento delle indennità di funzione di vicesindaci, assessori e presidenti dei Consigli comunali, attualmente proporzionate a quella dei sindaci, in una misura che varia in rapporto alla fascia demografica. Si ridetermina anche il gettone di presenza spettante ai consiglieri comunali.

Per quanto possa risultare impopolare, quando si parla di costi della politica, è legge ed è stata prevista una copertura a titolo di ristoro.  

Cerignola è il primo comune maggiore della Capitanata a recepire la normativa. Ha scelto di farlo in modo graduale nel triennio 2022-2024. In tal caso, l’importo da applicare per il 2022 e per il 2023 si ottiene calcolando rispettivamente il 45% e il 68% sull’aumento-differenza dell’importo totale a regime per il 2024 previsto per ciascuna fascia demografica. Il ragioniere generale dello Stato, Biagio Mazzotta, in risposta a un quesito formulato dall’Anci, per evitare possibili dubbi applicativi, ha meglio esplicato che gli adeguamenti percentuali vanno riferiti al “differenziale incrementale tra la pregressa indennità di funzione attribuita e il nuovo importo a regime previsto a decorrere dall’anno 2024, in relazione alla corrispondente fascia demografica di appartenenza”.

Nella legge, è contemplata l’applicazione già nel 2022 e 2023 dell’indennità di funzione nella misura integrale, ma è subordinata al rispetto pluriennale degli equilibri di bilancio.

Peraltro, proprio come precisato dal dipartimento del ministero dell’Economia e delle Finanze, le risorse stanziate a titolo di contributo alla copertura del maggiore onere sostenuto dai comuni per la corresponsione dell’incremento delle indennità di funzione “sono coerenti con l’applicazione delle predette percentuali di adeguamento agli incrementi a regime dell’anno 2024”.

Stando alla nota dell’Associazione nazionale Comuni italiani, l’adeguamento è automatico e l’applicazione delle misure delle indennità negli importi derivanti dal nuovo assetto normativo è effettuata direttamente dal dirigente competente, con propria determina, “dato che si tratta di dare mera attuazione ad una disposizione di legge”, previo accertamento della spesa nel bilancio di previsione.

Secondo i calcoli del dirigente del Settore Affari Generali Antonella Fiore, al sindaco di Cerignola per il 2022 spetterebbe un’indennità di 4.839,66 euro, per il 2023 di 5.412,71 euro, per il 2024 di 6.210 euro. L’ex magistrato Francesco Bonito, però, ha rinunciato all‘indennità di funzione.

L’indennità del vicesindaco Maria Dibisceglia aumenta invece di 840 euro nel primo anno (3.629,75 euro) e dai 2.788,86 euro in busta prima della Legge di Bilancio 2022 arriverà nel 2024 a 4.657,60 euro mensili. Gli assessori e il presidente del Consiglio comunale lavoratori autonomi (Sergio Pio Cialdella, Pietro Gianfriddo, Mario Liscio, Olga Speranza e Sabina Ditommaso) passano da un importo mensile di 2.231,09 euro a 2.903,80 nel 2022, 3.247,63 nel 2023 e 3.726 nel 2024. Gli assessori lavoratori dipendenti (Rossella Bruno e Teresa Cicolella) passeranno da 1.115,55 euro a 1.451,90 nel 2022, poi 1.623,81 euro nel 2023, fino ad arrivare a regime a 1.863 euro. L’incremento mensile complessivo delle indennità di funzione, rispetto all’anno 2021, è pari a 4.877,14 per il 2022, 7.369,90 euro per il 2023 e 10.838,19 euro per il 2024.

Il gettone di presenza dei consiglieri comunali arriverà nel 2024 a 54,34 euro (nel 2022 sarà pari a 42,35 euro). Le nuove cifre determinano un incremento annuale di 7mila euro per il 2022, di 10mila euro per il 2023 e di 17mila euro per il 2024. Il consigliere Luigi Giurato ha rinunciato al gettone di presenza. Le maggiori spese saranno previste nel bilancio di previsione triennale 2022-2024 che sarà approvato entro il 31 marzo.

Comuni come Manfredonia (anche in questo caso il sindaco ha rinunciato all’indennità), per quanto a compensazione siano previsti trasferimenti statali, sarebbero impegnati in approfondimenti e valutazioni rispetto ai parametri del piano di riequilibrio.

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