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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Asl, De Leonardis non ci sta: “Manfrini ‘ha “stravolto” l’atto aziendale”

Interrogazioni a risposta scritta del consigliere regionale Giannicola De Leonardis. "Le decisioni e gli atti conseguenti sono tali da invalidare l'intero impianto dell'Atto Aziendale dell'Asl Foggia?"

Manfrini avrebbe stravolto l’atto aziendale della Asl e non avrebbe operato seguendo la stessa impostazione del suo predecessore Castrignanò. Ecco il motivo dell’interrogazione a risposta scritta al presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna, della giunta Nichi Vendola e all’assessore al Welfare Donato Pentassuglia, presentata questa mattina dal consigliere regionale del Nuovo Centrodestra Giannicola De Leonardis, che ha evidenziato sopravvenuti, ulteriori tagli, riduzioni e accorpamenti in difformità col documento di indirizzo e senza “attività partecipativa all’interno e all’esterno all’Asl Foggia, e senza nemmeno alcuna sospensione formale e successiva riapertura dell’Atto Aziendale”.

De Leonardis - che punta il dito contro il direttore generale – aggiunge: “Le decisioni finali hanno determinato situazioni di profondo disagio, di iniquità e mancato recepimento degli indirizzi in precedenza indicati. In particolare, il Dipartimento di Prevenzione della ASL di Foggia, è articolato - ai sensi del Regolamento Regionale n. 13 del 30 giugno 2009 ‘Organizzazione del  Dipartimento di Prevenzione’ e successive modifiche - in due ambiti territoriali (area nord e area sud) composto da dodici strutture complesse. Ma si è proceduto, con l’attuale Atto Aziendale, ad una riduzione delle strutture complesse, che ha determinato la perdita di una importante Struttura Complessa  del Servizio Veterinario di Area C”.

E ancora, “la chiusura del Distretto socio-sanitario di Troia-Accadia e l’accorpamento e la creazione del Distretto socio-sanitario di Lucera-Troia; la chiusura del Distretto di San Marco in Lamis e l’accorpamento con quello di Vico del Gargano; il ridimensionamento nel capoluogo, con unico Distretto invece degli attuali due, “sono un ulteriore esempio di decisioni destinate a creare profondi disagi nelle comunità interessate e a sbilanciare territorialmente la sanità in provincia di Foggia, con aree fortemente penalizzate rispetto ad altre”.

Da qui l’interrogazione per sapere se “le decisioni e gli atti conseguenti, adottati dal Direttore Generale dell’Asl Foggia Attilio Manfrini in assenza di concertazione con le parti interessate, non siano tali da invalidare l’intero impianto dell’Atto Aziendale dell’Asl Foggia”, o non sia opportuno tornare al documento originario, approvato invece dopo ampia concertazione e condivisione. E se e con quali provvedimenti e azioni da Bari “intendano  promuovere, per tutelare i territori, le popolazioni e i professionisti penalizzati e garantire una visione più uniforme e omogenea, e soprattutto condivisa, della sanità in un vasto territorio dove numerosi Comuni continuano ad avere una considerazione marginale rispetto ad altri”.

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