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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Il "dono" di Landella fa arrabbiare i salviniani: "Non accettiamo regali". Longo: "Prendano e stop ai ricatti"

Mistero sull'Assessorato alla Sicurezza che mette in imbarazzo Salvini: nessuno sapeva. Longo contesta: "Tutto concordato. Ora basta con la politica ricattatoria"

Non deve essere piaciuto a Matteo Salvini l'exploit del sindaco Landella, ieri, al Teatro Giordano, dove il leader leghista ha partecipato alla presentazione del libro dedicato al compianto Salvatore Tatarella (assieme a Nello Musumeci, presidente della regione Sicilia, e al critico d'arte e assessore dell'Ars, Vittorio Sgarbi). Con un guizzo ritenuto politicamente poco ortodosso, Landella fa la "concessione": "Caro Matteo, per rinsaldare il nostro legame, vi dono l'assessorato alla sicurezza".

Gelo e imbarazzo sul volto di Salvini, che chiama immediatamente a rapporto, dietro le quinte, i suoi consiglieri seduti tra il pubblico della sala Fedora per "chiedere conto" dell'annuncio del primo cittadino: sono secondi frenetici, nessuno, pare, ne sappia nulla. Il che offre materiale a Salvini per replicare con un certo sarcasmo, nel tentativo anche di allontanare l'immagine di una "Lega poltronista", quella per cui "se vuoi i nostri voti, devi darci una cadrega":"Non mi interessano gli assessorati - gela il leader quando tocca a lui intervenire- i doni me li faccio portare da Gesù Bambino".

L'esultanza dei minuti precedenti si trasforma in smarrimento. Qualche salviniano mostra soddisfazione: "Ben detto" dichiara a Foggiatoday il coordinatore cittadino, Silvano Contini, "la penso esattamente come Matteo. Noi non accettiamo regali natalizi. La mia posizione contro questa amministrazione è nota. La gente è stanca, vuole risposte" continua. Ma i salviniani non avevano chiesto a Landella proprio quell'assessorato? "Si ma non così. Qui nessuno regala niente a nessuno. Bisogna bonificare tutto, cambiare passo. Ad ogni modo, una decisione sul punto ancora non c'è. Ne parleremo nei prossimi giorni col gruppo consiliare e comunicheremo al sindaco la nostra posizione". Insomma: se Landella pensava che il suo gesto sarebbe stato distensivo e chiarificatore rispetto ai rapporti burrascosi con i tre ex civici a Palazzo di Città, si sbagliava: la sensazione è che, stante la modalità, il movimento si sia indispettito e la confusione acuita.

Ma c'è chi non ci sta a questo atteggiamento da "casco dal pero". "I salviniani sapevano eccome" replica a Foggiatoday Bruno Longo, il capogruppo sovranista che esprime in giunta proprio la delega da cedere a Salvini con il genero, Claudio Amorese. Lo stesso a cui Landella si è rivolto nelle scorse settimane, investendolo del ruolo di mediatore tra le parti. "Vedendo il muro contro muro ed essendo stato il destinatario della richiesta di aiuto del sindaco per la risoluzione della crisi, ho ceduto una parte importante dell'assessorato dei sovranisti " conferma Longo a Foggiatoday. E avverte: "Che sia chiaro: la risoluzione dovrà essere politica e dovrà avvenire alla presenza di tutti i partiti della coalizione di centrodestra, compresi i capigruppo, nell'ambito di una riunione che dovrà tenersi necessariamente dopo il consiglio comunale di lunedì, già martedì. In quella sede - fa sapere - chiederò la sottoscrizione di un patto che metta la parola fine a questa politica ricattatoria ed estorsiva. Nessuno deve più ritenere che questo atteggiamento di ricatto politico sia premiante. Ora basta".

Ovviamente il sacrificio dei sovranisti è parziale, cioè non comporterebbe la fuoriuscita di Amorese dalla giunta. Il genero di Longo perderebbe la Polizia Municipale ma resterebbe nell'esecutivo con la delega all'Annona. Chi farebbe il sacrifico più grosso, invece, sì da consentire a Landella di mantenere inalterato il numero di assessori in giunta, sarebbe Forza Italia, che ritirerebbe il suo assessore al Bilancio, Anna Rita Tucci, la cui delega la prenderebbe direttamente il sindaco. È questa la quadra trovata da Landella, ed è già un miracolo se si considera che il primo obiettivo degli ex tre civici, nei mesi scorsi, era la delega alle politiche sociali del vicesindaco Erminia Roberto, blindata con le unghie e con i denti da Franco Di Giuseppe che a Landella aveva già comunicato il ritiro dei suoi consiglieri in caso di revoca. Oggi, col passaggio di Antonio Vigiano, Alfonso Fiore e Joseph Splendido alla Lega e, pertanto, con la virata su temi e ruoli più aderenti alle battaglie politiche salviniane (la sicurezza, appunto) e il mezzo passo indietro dei Sovranisti, Landella può tirare un sospiro di sollievo. Crisi chiusa? Le parole di Salvini e Contini non raccontano questo, ma dovranno decidere già nei prossimi giorni. Anche perché si avvicina la sessione di bilancio e il sindaco vorrà sapere già alla vigilia su quali voti poter contare.

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