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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Emiliano spinge i civici nel PD: “Ci servono”. Mentre infuria la guerra fratricida per il Parlamento

Si è svolta oggi a Bari l'assemblea del Partito Democratico. Gli interventi di Michele Emiliano, Francesco Boccia e Marco Lacarra

Orgoglioso, guardingo, un tantino sfilacciato, comunque fiducioso e in questa fase vincente ma insieme ai civici. E’ lo stato di salute del Pd in Puglia, ritrovatosi questo pomeriggio dopo un anno a Bari, con l’obiettivo di riallacciare le cinture e ripartire lungo la strada che porta a Roma. Possibilmente uniti, sperano.

Difatti la sensazione è che il Partito Democratico pugliese - “il più vincente di tutte le regioni” - punti ad ottenere una posizione rilevante all’interno della geografia del partito nazionale e che oggi, grazie alle affinità tra Letta ed Emiliano, oltreché al ruolo del 54enne di Bisceglie, l'on. Francesco Boccia, sembra conti già parecchio. “Da Nichi Vendola a Michele Emiliano abbiamo stravolto l’idea del Mezzogiorno che non ce la fa, questo successo è un pezzo del nostro patrimonio” la sottolineatura. D'altronde, Emiliano non riesce ad immaginare uno schema senza la Puglia. "Una delle regioni più importanti d’Italia non può non avere una relazione con il Governo del Paese".

Tuttavia, il fanatismo alberga ancora tra i dem. “Dobbiamo essere più tifosi del nostro simbolo, anziché dei nostri riferimenti locali, provinciali, regionali e nazionali. Le battaglie si fanno insieme, dove siamo uniti vinciamo” ha ribadito Lacarra dalla sala congressi del Parco dei Principi. Un concetto che il Governatore della Regione Puglia ha sposato quando ha invitato gli attivisti, i segretari dei circoli e gli amministratori presenti in sala, a fare un gioco di squadra. “Non dovete preoccuparvi solo di voi stessi, altrimenti non andrete da nessuna parte”.

Il riferimento è alle controversie che hanno tenuto in stand-by il partito, atteso che la riduzione del numero dei parlamentari avrebbe provocato isterie, paure, avvertimenti e reazioni spropositate di deputati e senatori. “Capisco che questa legge sui posti in Parlamento abbia scatenato il panico, ma non è possibile paralizzare l’unico Pd vincente d’Italia. E’ questa la ragione ragazzi, non prendiamoci in giro. Ora dobbiamo trovare una mediazione con alcuni importanti esponenti del partito che sono preoccupati. Non abbiamo detto che li stiamo buttando in mare, ma che cercheremo una soluzione, cercando anche di non giustiziare nessuno. Abbiamo discusso animatamente, che è una cosa diversa. Ci sono i giornali che ci vogliono far litigare, non abbiamo litigato tra noi”, ha aggiunto.

Intanto si ragionerà del futuro congresso in programma in autunno. Prima ancora, a luglio, dovrà essere redatto il Regolamento. Ci si dovrà adattare a una realtà “digitale e aperta”, ha sottolineato il deputato Boccia. “La funzione del Pd è straordinariamente importante per selezionare la classe dirigente che dovrà rivedersi nei principi nei quali noi crediamo e che debba poter vivere e funzionare nella società nella quale viviamo”.

La strada per riuscirci sembra essere il ribattezzato 'Campo largo', concetto rispetto al quale Emiliano non ha però fatto menzione, ad esempio, di aver oltrepassato i confini del recinto del centrosinistra con acquisizioni di esponenti di centrodestra, da Di Cagno Abbrescia a Palese. “Il Pd pugliese è nato grazie alla unione di liste civiche e partiti, non tra Ds e Margherita solo. Le liste civiche sono una caratteristica fondamentale che abbiamo portato noi, al punto che alcuni partiti si sono presentati come liste civiche perché altrimenti sarebbe andata malissimo. Il Pd in regione è un partito raccomandato, anche perché se lo merita. Se siamo autorevoli lo dobbiamo a loro, ci ha consentito di fare la rivoluzione”. E ha rimarcato l’operazione cinquestelle, “gigantesca lista civica che ci ha saccheggiato”. “Ho compreso subito che avrei dovuto aprire loro le braccia”.

Rivolgendosi ai radical chic, Emiliano ha messo le cose in chiaro: “Non siamo un partito da salotto per bere vino di qualità o frequentare solo eventi intellettuali. E’ evidente che questo è un partito popolare”. Per il resto, il Governatore si è detto preoccupato delle sconfitte rimediate dal partito al Nord: “Lì, siamo completamente scomparsi”.

Tra le righe ha lanciato un messaggio al segretario Letta, chiedendogli di considerare maggiormente il modello Puglia: “Noi vinciamo”. In un altro passaggio del suo intervento, il presidente della Regione si è soffermato sulle criticità tra i dem pugliesi: “Il Pd della Puglia è stato terremotato per nulla. Francesco è stato costretto ad intervenire in una situazione in cui molti deputati non erano contenti, che non è detto che siano candidati, e che nei prossimi anni spero siano presenti nella vita del partito e della Puglia”.

Ha poi chiesto di superare le difficoltà e una dose di ottimismo: “Qua nessuno vuole fare per forza una cosa, noi siamo una squadra. Io sono a disposizione per fare il terzo mandato ma non devo farlo per forza. Dobbiamo trovare la collocazione giusta. E per tutto questo dobbiamo fare il terremoto? I compagni non si colpiscono alle spalle, non si fanno trame, in Puglia non si accoltella nessuno, non si fanno cadere le amministrazioni, perché noi siamo gente perbene. Per noi funziona così. Io non sono il segretario delle liste civiche. Se le civiche aderissero al Pd voi sareste contenti? Perché se non siete contenti diventa un problema"

Per Lacarra il Pd ha bisogno di allearsi: “Il civismo è stato decisivo per vincere le elezioni in tutti i comuni”.

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