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Emiliano finisce nel tritacarne dell'MdP di Foggia: "Comanda due partiti, ma non governa la Puglia"

Non solo Renzi, nel mirino di Mundi, Ruotolo e Colangelo anche Michele Emiliano, al quale chiedono di nominare un assessore alla Sanità e di mettere mano al disastroso sistema dei rifiuti

Sappiamo che la nostra formazione difficilmente sarà al Governo ma la politica è anche questo; ci siamo spesi per il Comune di Foggia, ad esempio, nel 2014, credendo in qualcosa, a prescindere dal risultato. Non è che bisogna stare per forza al governo. Anzi, questa roba del governo ci è costata assai”. Ciro Mundi, coordinatore provinciale di Art.1-Mdp a Foggia (il soggetto politico nato dalla scissione col Pd), approfitta del momento per togliersi un sassolino dalla scarpa e segnare il passo col passato (ovvero con quel sostegno ai civici di Leo Di Gioia dato alle amministrative passate a Foggia. Civici sui quali torneremo) e resta con i piedi per terra: da qui alle elezioni mancano poche settimane e il “soggetto unitario” delle sinistre (da Sinistra Italiana a Possibile, fino al movimento del Brancaccio) che verrà fuori dall'assemblea costituente in programma il 2 dicembre prossimo a Roma non avrà mai la forza necessaria per ambire a Palazzo Chigi.

E tuttavia, meglio soli che col Pd, sostengono in queste ore. Quelle in cui i preparativi fervono. E, in assenza di un contrordine da Roma, si accelera sui territori per arrivare pronti all'appuntamento costituente. Oggi, nella sede cittadina di via Crostarosa, conferenza stampa di presentazione del documento programmatico che sarà discusso venerdì 17, in assemblea provinciale. Nel frattempo, si sta costruendo la tela sui territori e si è in attesa di comprendere le modalità di selezione delle candidature, “che dovranno essere partecipate dal basso – fa sapere Gianluca Ruotolo, membro del coordinamento provinciale e regionale. Solo così si potranno contenere gli effetti disastrosi del Rosatellum, che catapulterà sui territori perfetti sconosciuti” continua il dirigente speranziano, che bolla tutte le indiscrezioni di queste ore (candidatura D'Alema nel collegio di Foggia compresa) come “prive di fondamento”.

Per quanto riguarda queste, tuttavia, nessuna rottamazione: conteranno il consenso e le storie personali. “Ma che non si dica che siamo un movimento di ex – continua Mundi - tutt'altro: a noi si stanno avvicinando tutti gli stanchi della politica, gente che magari non si è mai avvicinata ad alcun movimento nella sua vita e che in queste scorge nuovo entusiasmo”. Ma non c'è solo Renzi come nemico. Sabino Colangelo avverte: la campagna elettorale in Puglia avrà un secondo obiettivo, Michele Emiliano, “colui che comanda due partiti, roba che non si è mai vista nella storia”. Il riferimento è a Pd e civici, questi ultimi definiti “formazione meramente elettorale che si raccoglie di volta in volta attorno al candidato vincente, se vince”.

“Emiliano non può fare che attacca Renzi e poi va ad accordarsi a Roma. I cittadini non lo capiscono – attacca Mundi, definendo il suo passato sostegno ai civici come “scelta in assenza di alternative soddisfacenti”. E deve tornare a governare questa Regione. Noi restiamo in maggioranza a Bari ma in maniera molto critica: da qui a marzo dovrà nominare un assessore alla Sanità e cominciare a mettere mano al sistema dei rifiuti, disastroso, e a creare una rete per governare i problemi di questo territorio. Fino ad ora si fatica a scorgere le cose buone fatte da questo governo. Deve sapere, Emiliano, - affonda ancora Colangelo - che si fa politica anche senza andare in televisione e che la campagna elettorale in Puglia si giocherà soprattutto su questo terreno”. 

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