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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

"A noi non ce ne fotte niente". L'ecumenico Capotosto, l'ultima colomba di Iaccarino: "Si dice il peccato, non il peccatore"

Antonio Capotosto è stato l'unico consigliere comunale ad astenersi alla proposta di revoca della presidenza del Consiglio comunale Leonardo Iaccarino. I suoi interventi durante il Consiglio comunale

La giornata di oggi resterà negli annali di Foggia. Non solo per il verdetto su Leonardo Iaccarino, ma anche per le lacrime di Consalvo Di Pasqua e soprattutto per il modo di intendere la politica e il ruolo delle istituzioni di Antonio Capotosto, l'ultimo delle colombe e unico consigliere comunale ad astenersi in merito alla proposta di revoca dall'incarico di presidente del Consiglio comunale di Foggia.

Trenta voti favorevoli, un assente (Maffei) e un astenuto (appunto Capotosto). Pollice verso a Iaccarino finanche da chi aveva sperato di rimandare l'accapo e salvare momentaneamente la posizione dell'ormai ex presidente. Capotosto ha resistito fino all'ultimo.

Il tentativo disperato del neo esponente dei Popolari Pugliesi - portato avanti dopo aver trascorso l'intera nottata a leggere il regolamento comunale - è passato da una serie di interventi anche in contrasto con la mozione che portava la sua firma. 

Ha approvato ad appianare i contrasti con toni conciliatori. Frasi astruse, poco o fin troppo comprensibili. Fino alla fine, ma senza riuscirci. E' rimasto l'unico a perorare la causa di Leonardo Iaccarino. Poi la resa a metà, l'astensione. 

Antonio Capotosto - eletto alle scorse elezioni comunali nelle liste dell'Unione di Centro con 334 preferenze - da pochi giorni fa parte del neo gruppo consiliare dei 'Popolari Pugliesi' che fa riferimento all'assessore regionale al Personale della Giunta di centrosinistra Michele Emiliano, Gianni Stea, ma siede, insieme a Massimiliano Di Fonso, Danilo Maffei e Pasquale Rignanese, tra i banchi della maggioranza di centrodestra a Foggia.

In apertura dei lavori, questa mattina, ha chiesto il ritiro dell'accapo "in quanto va in violazione del comma 5 art. 15 del nostro regolamento comunale, dove neppure la sospensione della diretta streaming garantirebbe la segretezza della seduta"

Il riferimento è al passaggio letto successivamente in diretta streaming dal segretario generale: "Le sedute del Consiglio si tengono in forma segreta quando vengono trattati argomenti che comportano apprezzamento delle capacità, moralità, correttezza di persone o sono esaminati fatti e circostanze che richiedono valutazioni delle qualità morali e delle capacità professionali di persone".

Nel suo primo intervento - in risposta al consigliere Michele Norillo - ha tentato di derubricare l'accaduto facendo leva sul comma 5 dell'articolo 15 del regolamento comunale: "Se la stampa e i social hanno parlato di questa questione a noi consiglieri comunali non ce ne fotte niente, noi rappresentiamo l'assise, rappresentiamo la sovranità. Parla un regolamento comunale e noi non possiamo andare contro un regolamento, al di fuori di quello che succede, non c'è un regolamento, noi dobbiamo rispettare un regolamento del Comune. Ok. Fatto. Ci dobbiamo attenere. Stiamo parlando di una persona, non stiamo parlando di un oggetto e ci vuole davvero riservatezza di parlare. Ok? Questo voglio dire consigliere, dobbiamo applicare il regolamento"

Nel secondo - rispondendo al consigliere comunale Ciccio D'Emilio - ha provato a buttarla sul "chi è senza peccato scagli la prima pietra"

"E' stata una situazione un po' complicata, caotica perché attraverso una stupidaggine si è alzato un polverone e noi siamo ricorsi a fare questo. Però il discorso è che ci sono persone che occupano e hanno occupato...dove non hanno mai letto il regolamento. Se io sto sbagliando in una cosa e vado a leggere il regolamento mi devo rendere conto e tornare sui miei passi per applicare le leggi che uno statuto e uno regolamento del Comune, di una legge emessa. Io di questo sto parlando, non sto parlando di cose inventate. Se dobbiamo continuare a nascondere le leggi allora facciamo pure, però se ci sono bisogna evidenziare queste leggi e portarle da buon politico, perchè tutti sappiamo fare i politici così tanto per far fare. A parte che sono due anni che stiamo fermi, sul discorso di Iaccarino...e non andiamo avanti per la città, dobbiamo dare un sollievo e un respiro alla nostra città. E' il momento di dire basta, cioè questa persona è stata eletta da noi, e poi ci sono consiglieri che provano gusto ad ammazzare questa persona? Per quanto riguarda l'assise del Comune, il signor Iaccarino non ha fatto nessun reato. Il fatto di fare delle stronzate sui social sono cose che...l'importante è che lui si è mantenuto pulito nel ruolo che rappresenta come presidente del Consiglio. Qua siamo tutti peccatori, allora chi è senza peccato scagliasse "a prima prete". Io voglio applicare questo regolamento del Comune, che parla, lo portiamo avanti. E iniziamo a ragionare sul serio ma non per Capotosto, ma per il bene della nostra città, iniziamo a lavorare sul serio, non facciamo un gioco personale perchè ci sono politici tra di noi che girano come mercenari dove per prendere potere e per diventare arroganti...

A tratti anche ecumenico - "Dobbiamo vivere nella semplicità, la semplicità è la cosa più bella", quando Lia Azzarone gli ha chiesto di fare nomi e cognomi, tranchant è stata la risposta: "Stai calma, il peccato si dice ma il peccatore no".  Come se non bastasse, tra una votazione e l'altra, si è lasciato andare anche ad una esclamazione imbarazzante e fuori luogo: "Stat 'mbriacon qua!".

Antonio Capotosto è intervenuto anche dopo la lite tra Iaccarino e Cavaliere, improntando il suo discorso sui valori e i principi del buon politico. 

 "Sono molto dispiaciuto di questo accaduto. Cavaliere ha detto che in tanti anni di politica al Comune di Foggia non si è mai verificata una cosa del genere. Io vedevo la politica dall'esterno perchè mio padre era all'interno dell'ammininistrazione comunale, lo ha fatto per 25 anni. Ne ho visti di tutti e di più ma siamo arrivati al punto oggi che veramente questa cosa non si doveva verificare, prima di tutto perchè il presidente è stato eletto non dalla città ma da noi consiglieri comunali. In politica non bisogna essere molto filosofi, la politica è un conto, la filosofia un altro fatto. 

Troppe parole, troppi articoli, però manca la sostanza, la sostanza di rimboccare le maniche e di dire diamo qualcosa alla nostra città. E' una cosa veramente disastrosa, tutti sappiamo parlare, specialmente poi chi ha fatto scuola, chi ha veramente la grammatica proprio a memoria nella mente, dice dice parole però poi in conclusione è il lavoro che manca. 

A parlare siamo capaci di fare, chi in foggiano, chi intellettuale, chi così, ma invece no, il politico deve prendersi la responsabilità della propria città, tutte le responsabilità di quello che circonda la città e non a parlare perchè chi parla troppo lavora poco e invece qua in questa città c'è da lavorare tantissimo. 

Dovevamo portare pace a questa situazione qua, si erano formate colombe, sono stato l'ultimo ad arrivare in queste colombe, di mettere una pietra sopra perchè nella vita tutti sbagliamo e tutti poi ci ricrediamo di fare. Perchè ci sono i fatti più gravi che sono avvenuti nella nostra città, si sono persone indagate, persone, ma le cose più gravissime eppure sono rimasti là a fare e continuare la loro scia politica, che poi io non la chiamo politica. Il politico deve avere la responsabilità della propria città. 

Voglio arrivare all'assoluzione, voglio dire a queste colombe che sono scappate via nel vento, nell'aria, che per fare il politico ci vogliono dei valori e il primo valore deve essere quello cristiano, se non ce l'hai non puoi fare il politico perchè non c'è cuore, per dare qualcosa alla propria città. 

E allora dobbiamo prima munirci e, veramente, mettere dentro questi valori e poi possiamo dire siamo politici per la nostra città non per i nostri interessi.  Allora gli articoli mettiamoli da parte, mettiamo tutto da parte. Abbiamo dato oggi veramente alla nostra città ancora una volta una cosa mostruosa, che non dovevamo fare. 

Sono dispiaciuto di questa situazione, speriamo che in seguito lavoreremo per la nostra città ma non per i propri interessi.  Questo lo dico con cuore aperto e cerchiamo veramente dei valori, dei propri valori, dei valori buoni, quelli che veramente possiamo dire i miei principi devo portarli avanti".

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