San Marco in Lamis: il sindaco è incompatibile, l’on. Angelo Cera a un bivio
Con 7 voti favorevoli, quattro contrari e due astenuti, il Consiglio comunale ha votato parere positivo alla richiesta di incompatibilità del primo cittadino
Il Consiglio comunale di San Marco in Lamis ha deciso che il sindaco, l’on. Angelo Cera, è incompatibile con la carica di deputato della Repubblica, che attualmente ricopre all’interno dello schieramento di “Scelta Civica con Monti”. La decisione è arrivata con la discussione e la votazione dell’accapo numero 9, Causa di incompatibilità del Sindaco ex art. 13 del D.L. 13.08.2011, n. 138 convertito con modificazioni dalla Legge 14.09.2011, n. 148. Esame osservazioni e conseguenti determinazioni”.
Sette i voti favorevoli, quelli dell’ex primo cittadino Michelangelo Lombardi, degli esponenti del Pd, Lillino Ruggieri e Paolo Soccio, del capogruppo del Pdl, Angelo Ianzano, del delegato allo Sport, Michele Ciavarella, del consigliere di Fli, Gaetano Martino, e dell’esponente di Socialismo Dauno, Paolo Nardella. Hanno espresso parere contrario, Bonifacio D’Amico, Michele Rendina, Giuseppe Longo e Pietro Iannantuono. Due gli astenuti, il presidente del Consiglio, Pasquale Spagnoli, e l’avvocato Alfredo Donatacci.
Quella presa ieri sera è una decisione che cambia poco le cose, trattandosi di una sorta di sfiducia mascherata. Così facendo, infatti, il primo cittadino potrà prendere tempo, decidere entro 10 giorni quale incarico portare a termine oppure, cosa più probabile, presentare ricorso al giudice ordinario. Nel frattempo però, fino al 24 febbraio 2014, sarà il suo vice, Raffaele Fino, ad assumersi la responsabilità di portare a termine la consiliatura.
Nei giorni scorsi l’onorevole e coordinatore provinciale dell’Udc era stato oggetto di una petizione firmata da alcuni cittadini che chiedevano al Consiglio comunale di respingere la richiesta di incompatibilità. Ancor prima, l’onorevole-sindaco era stato al centro di un siparietto in Parlamento con D’Ambrosio, deputato del Movimento 5 Stelle, che gli aveva ricordato la vicenda del doppio incarico.