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Politica San Marco in Lamis

L’on. Angelo Cera: "Mi incatenerò davanti alla presidenza della Repubblica”

Decaduto e poi reintegrato alla carica di primo cittadino di San Marco in Lamis, il deputato dell'Udc annuncia azioni eclatanti e minaccia di incatenarsi per la mancata revoca dello scioglimento del Consiglio comunale

L’on. Angelo Cera e sindaco di San Marco in Lamis annuncia azioni civili eclatanti e minaccia di incatenarsi (indossando la fascia tricolore) davanti alla presidenza della Repubblica. Il deputato dell’Unione di Centro – reintegrato alla carica di sindaco di San Marco in Lamis con ordinanza del Tribunale di Foggia - ha maturato la decisione dopo la mancata revoca dello scioglimento del Consiglio Comunale da parte della presidenza della Repubblica e del Ministero degli Interni.

“Non è possibile che un Comune, come quello di San Marco in Lamis, sia ancora appeso alle decisioni degli Uffici. La vita amministrativa di questo comune è bloccata da mesi e ora, da quando c’è stata anche l’annullamento della delibera di decadenza da parte del Tribunale Civile di Foggia, tutto è fermo per decisioni che competono agli Uffici di Governo – afferma l’onorevole centrista – conseguentemente alla mia elezione a deputato c’è stata, da parte del Consiglio Comunale, una delibera che mi ha dichiarato decaduto dalla carica di Sindaco. A seguito di questa, il presidente della Repubblica, con DPR, ha sciolto il Consiglio Comunale. Ora però che, grazie ad un ricorso fatto da alcuni cittadini, il Tribunale di Foggia ha annullato la delibera di decadenza e mi ha reintegrato immediatamente nelle funzioni di sindaco, mi ritrovo senza il Consiglio Comunale”

Sono stato l’unico sindaco in Italia ad essere dichiarato decaduto. Altri, per lo più appartenenti al PD e a SEL, grazie al Decreto del Fare hanno potuto ricoprire entrambe le cariche. Io, invece, dopo essermi difeso in Tribunale e avendo fatto valere i principi del diritto al voto passivo e attivo, ma anche quello sacrosanto, per la mia cittadina, di avere un Sindaco, rischio di non finire il mio mandato perché, sia la Presidenza della Repubblica che il Ministero degli Interni, non prendono in seria considerazione questa vicenda. Quello che mi spaventa di più è proprio il rischio di elezioni, che porterebbe, San Marco in Lamis, dritto al dissesto finanziario, una manna per i cittadini”.

E conclude: “Nei prossimi giorni comunicherò questa mia decisione al Parlamento e un momento dopo mi piazzerò davanti la Presidenza della Repubblica, incatenato e con la fascia tricolore, iniziando azioni civili eclatanti. Questo per sensibilizzare chi di dovere, a prendere atto che il Decreto del Presidente della Repubblica dev’essere revocato perché si fondava su una delibera del Consiglio Comunale dichiarata illegittima, e quindi, venuto meno quel presupposto, il decreto di scioglimento non ha più motivo di sussistere”.

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