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Politica Serracapriola / Corso Giuseppe Garibaldi

Vacanze terminate, in corso Garibaldi si prepara la "Corsa al Palazzo"

Dopo Lucia Lambresa esce allo scoperto anche Miranda, candidato a capo di una lista civica. Il centro-sinistra, intanto, frena su Piemontese, mentre si fa il nome dell'outsider Rita Saraò. Caos in casa Udc, scaldano i motori gli attivisti M5S

Il rientro dalle vacanze rischia di farsi indigesto per i partiti foggiani, che in cima all’agenda hanno ritrovato il tema dei temi: le amministrative 2014 nel capoluogo dauno. Per la verità nel merito della discussione (che necessita anzitutto di un progetto di città) ancora non si è entrati. Ma l’avvicinarsi della competizione ha fatto, da tempo, scattare il toto-nome.

DONNE IN CAMPO. A bruciare tutti sul tempo, già mesi fa, fu Lucia Lambresa. Donna dalla forte tempra, la pasionaria pare decisa a riscattare Foggia ed il benservito riservatole della coalizione di centrosinistra che attualmente governa. Ma non è l’unico nome femminile che circola. Più di recente (e spostata decisamente più a sinistra) è comparso quello di Rita Saraò. Impegnata in ambito universitario e responsabile della Rete delle Donne per la Rivoluzione Gentile, Saraò godrebbe di endorsements autorevoli tanto in area PD (vicinissima all’assessore regionale Elena Gentile) che nella SEL se è vero, come si vocifera, che il suo nome sia all’attenzione dello stesso Vendola al quale non dispiacerebbe l’idea di una rete di amministratori pugliesi tutta declinata al femminile.

PRIMARIE NEL CENTROSINISTRA. Si vedrà. Certo il nodo non è semplice da sciogliere in casa centrosinistra. Pd e Sel sono in posizione attendista, alle prese con le decisioni ultime del sindaco uscente, Gianni Mongelli, di fatto intenzionato a riservarsi la possibilità del bis dopo aver lavorato indefessamente per evitare alla città il marchio del dissesto. I democratici, che pure accarezzerebbero il nome del giovane avvocato ed attuale presidente del consiglio comunale Raffaele Piemontese, pupillo foggiano degli ex Ds (Bordo-Campo), sanno benissimo che il tema è delicato, legati come sono, i democrats, all’esperienza Mongelli. Così come sono consapevoli che quello di Piemontese è un nome su quale bisognerà lavorare non poco, che rischia di spaccare, inviso com’è a buona fetta di ex Margherita e Popolari. Un’entrata a gamba tesa, insomma, non sarebbe salutare per la giovane promessa. Motivo per cui, a meno di ritirate in buon’ordine di Mongelli, la matassa andrà districata con lo strumento delle primarie. Tanto più se della partita volessero essere le decine di correnti che imperversano nel partito (e con la Saraò, pare, la proliferazione sia già iniziata) oltre che il resto dei partiti della coalizione in pectore (dalle parti della SEL scalpiterebbe anche il rettore uscente ed amico personale di Vendola, Giuliano Volpe). A fare la differenza potrebbe essere Leonardo Di Gioia, la cui Scelta Civica potrebbe rivelarsi ago della bilancia nel centrosinistra.

ARIA DI CRISI NELL’UDC. Caos anche nel centrodestra. A scuotere un Pdl in posizione inevitabilmente attendista (legato com’è alle evoluzioni dello scenario berlusconiano a livello nazionale) ci pensa quell’Udc che pur si voleva in coalizione. E’ lo stesso segretario provinciale Angelo Cera a “rompere le uova nel paniere”. Anzitempo ed a sorpresa, Cera lancia su Facebook la candidatura a sindaco di Luigi Miranda: giovane consigliere comunale, avvocato, impegnato nel sociale, Miranda avrebbe le carte giuste “per incarnare il rinnovamento”. Peccato, però, che l’accelerata del segretario non sia piaciuta alla sezione foggiana del partito che, annusandone l’odore di “bruciaticcio”, stoppa sul nascere: “non si accettano lezioni di rinnovamento da chi ricopre multi incarichi, Cera fuori dalle decisioni foggiane” tuona il capogruppo comunale Leonardo Iaccarino che ne approfitta per affondare duro: “presto una mozione di sfiducia nei confronti del segretario”. Insomma, che i rapporti non fossero idilliaci nello scudocrociato, a maggior ragione dopo la Caporetto rimediata alle politiche di febbraio, era cosa nota. Ma da qualche ora l’aria di crisi è iniziata a spirare forte. A Miranda non resta che sciogliere ogni riserva e rilanciare: “mi candido sì, ma con una lista civica” (evidentemente omonima dell’Associazione Qualità della Vita che presiede). Il dato, in ogni caso, è tratto, se non altro su di lui. Toccherà ora all’Udc decidere il da farsi. Mentre è gelo dal Pdl e dai partiti che pescano nello stesso elettorato moderato.

ASSOCIAZIONI E 5 STELLE. Bisognerà poi capire come si muoveranno le numerose associazioni civiche che stanno scaldando i motori e gli attivisti 5 stelle, al momento fortemente disuniti e per i quali la competizione potrebbe essere a rischio. La scheda elettorale, in ogni caso, si preannuncia molto corposa.

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