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Gli ambientalisti foggiani si sfogano con la Regione Puglia: "Non veniamo ascoltati, serve una Consulta"

Partecipato incontro a Palazzo Dogana con l'assessore Anna Grazia Maraschio promosso da Sinistra Italiana, tassello di una campagna di ascolto dei territori

"Non veniamo consultati. Scopriamo un problema quando il treno è già partito. Ci vorrebbe un’alleanza". Pasquale Di Bari di Italia Nostra sezione Gargano sintetizza il malessere degli ambientalisti della provincia di Foggia che si sfogano con l'assessore regionale all'Ambiente Anna Grazia Maraschio e le presentano la lista delle vertenze ambientali in una maratona di quasi tre ore.

Si riscoprono un esercito, con la passione di sempre, nella sala consiliare di Palazzo Dogana, anche un po' stoici con 35 gradi fuori. Forse si erano anche un po' persi di vista, e non soltanto per colpa del Covid. Una settantina di persone ha partecipato alla Giornata di dialogo e confronto con associazioni, comitati e movimenti ambientalisti della Capitanata, intuizione dell'avvocato Mario Nobile, segretario provinciale di Sinistra Italia, il partito dell'assessora (peraltro Consigliera di parità della Regione Puglia), con l'intento di "creare un’agenda condivisa e sottoporre le emergenze al decisore politico".

Non è da tutti i giorni avere di fronte un assessore regionale per sottoporle direttamente le piccole e grandi istanze, che conosce più da vicino la collega foggiana al Welfare Rosa Barone passata per un saluto. Nella Puglia lunghissima ha scelto Foggia come tappa di una campagna di ascolto dei territori. Non ha fatto iniziative di questo genere a Lecce, la sua città, ci tiene a puntualizzarlo. "Noi siamo assessori della Puglia", risponde oggi a chi rimproverava a Emiliano di aver scelto tanti salentini per la sua Giunta.

Il presidente della Provincia di Foggia, Nicola Gatta, dopo gli onori di casa, ne ha approfittato per reiterare la richiesta di istituire la polizia provinciale, da anni dismessa.

Da Vincenzo Rizzi della Federazione Pro Natura è arrivata una proposta per rammagliare i rapporti tra enti e mondo ambientalista, naturalmente compreso il Parco Nazionale del Gargano dove vorrebbero avere voce in capitolo: "È importante per noi riscontrare una capacità di ascolto da parte delle istituzioni. Per lungo tempo, pur esercitando un ruolo sociale, questo ascolto da parte delle Regione, della Provincia, dei Comuni non l'abbiamo avuto. Per questo sarebbe necessario avere anche una Consulta che ci permetta di avere un dialogo e non arrivare troppo tardi. Evitiamo gli scontri, cerchiamo di costruire".

Anche l'assessora considera "indispensabile" la sinergia con le istituzioni. "Bisogna studiare e proporre", conviene. "Dobbiamo provare tutti insieme anche a cambiare la nostra cultura e il nostro approccio. Spesso gli ambientalisti vengono visti quasi come degli ostacoli, perché la cultura che ha accompagnato alcune scelte del passato ha immaginato lo sviluppo economico quasi in antitesi con le leggi della natura. Noi dobbiamo tornare a parlare di economia della natura".

Gli ambientalisti scaricano su Anna Grazia Maraschio una sfilza di problemi e proposte, che lei promette di approfondire: i sistemi di allevamento delle cozze ecocompatibili, il ciclo dei rifiuti e delle bonifiche (Giorgio Cislaghi, dipartimento politiche ambientali Acli Foggia); il recupero degli immobili rurali storici (Saverio Russo, presidente regionale Fai Puglia); lo sviluppo sostenibile attraverso il turismo lento (Fernando Lelario del Cai Puglia); il progetto - avversato - di completamento della strada a scorrimento veloce del Gargano, la salvaguardia dei faraglioni di Baia dei Mergoli e della spiaggia di Mattinatella (Pasquale Di Bari di Italia Nostra sezione Gargano);

Qualche minuto in più è stato concesso al coordinamento Casa della salute e dell'ambiente di Manfredonia che ha ripercorso i 45 anni trascorsi dal disastro Enichem, il "passato che non è mai passato". Vuole capire a che punto sia la bonifica, riprendere in mano un protocollo del 2019 e, peraltro, lamenta che il mondo ambientalista non dedichi l'attenzione giusta a Manfredonia. L'appello all'assessora è finalizzato anche al controllo dei nuovi insediamenti, concetto rimarcato da Franco Salcuni (FestambienteSud): "Se si deve fare industria, si deve fare industria sostenibile, sono scelte politiche. La politica è sparita".

In 40 minuti, Anna Grazia Maraschio ha provato a rispondere per sommi capi, sulla scorta degli appunti, alle sollecitazioni. "Vorrei potermi occupare non soltanto delle emergenze", ha ammesso, ma ha ascoltato anche "l'amore per il territorio".

Rispondendo a Cislaghi sul tema del ciclo dei rifiuti, fa sapere che ha istituito un tavolo tecnico che sta elaborando una prima bozza dei fabbisogni e dati aggiornati utili alla pianificazione delle politiche da attuare. "Il passaggio immediatamente successivo - ha affermato Maraschio - è quello di un confronto con i sindaci e i territori per un piano il più condiviso possibile". Nel lungo periodo, la Regione Puglia continua a inseguire l'idea dell'istituzione di una società pubblica che possa occuparsi della gestione dei rifiuti.

Rispetto alla continua crescita del consumo di suolo, spunto pervenuto dal Fai Puglia, sta difendendo con le unghie e con i denti il piano paesaggistico. Crede nello strumento della copianificazione. "I sindaci devono adeguare gli strumenti urbanistici alle nuove regole e alla pianificazione regionale che è all'avanguardia sotto questo profilo - avverte - Abbiamo stanziato anche dei fondi per dare un contributo a quei Comuni che ce lo chiedono per provvedere all'adeguamento dei Pug".

Anche per i parchi ha istituto un gruppo di lavoro e ha avviato una serie di sopralluoghi. Sfiancata dalla giornata, a tarda sera, fino all'ultimo prova a non deludere le aspettative dei tanti intervenuti, ciascuno con le proprie valide ragioni, e chiude con una citazione d'uopo e una preghiera: "La bellezza salverà il mondo, ma adesso noi abbiamo il dovere di salvare la bellezza".

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