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Operatori sanitari aggrediti al ‘Tatarella’. Metta precisa: “Pattugliamenti periodici non bastano”

Operatori sanitari aggrediti all'ospedale di Cerignola: il commento del sindaco Metta sui pattugliamenti periodici delle forze dell'ordine

Sulla riunione in Prefettura del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, che la settimana scorsa ha affrontato il delicato tema della sicurezza degli operatori sanitari dell’Ospedale ‘Tatarella’, il sindaco di Cerignola esprime soddisfazione “perché si sono accesi i riflettori sull’Ospedale di Cerignola in cui non esiste alcun presidio delle forze dell’ordine e fa da padrona la violenza, la minaccia, l’aggressione nei confronti degli operatori del Pronto Soccorso e, come registrato in altre occasioni, degli altri reparti”.

Al vertice hanno preso parte il questore Mario Della Cioppa, il prefetto Massimo Mariani, i comandanti provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, il direttore Generale dell’Asl, Vito Piazzolla, e la direttrice medica del presidio di Cerignola, Daniela Pedà. Il primo cittadino si è detto d’accordo sui pattugliamenti periodici delle forze dell’ordine ma, “considerate le oltre dieci aggressioni subite dagli operatori”, prosegue, “ritengo che non basti”.

Per Franco Metta - che alcuni giorni fa aveva invocato l'intervento di Minniti - “l’ospedale necessita, invece, di un posto di Polizia di Stato in grado di intervenire nel più breve tempo possibile, di assicurare ordine, di tutelare gli operatori sanitari e i cittadini. Garantire ordine e sicurezza vuol dire rendere viva la presenza dello Stato e in questo momento storico se ne avverte la forte necessità”

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