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Neo eletto indagato, lascia i Fratelli d’Italia ma non rinuncia a fare il consigliere comunale

Adriano Carbone, coinvolto nell'inchiesta 'Omnia Nostra', lascia il partito ma non rinuncia alla carica di consigliere. Anche dall'opposizione arriva l'invito a fare un passo indietro

Adriano Carbone non è più il coordinatore comunale di Fratelli d'Italia di Manfredonia. Il commissario provinciale di Foggia Galeazzo Bignami, venuto a conoscenza del suo coinvolgimento nell'inchiesta della Dda di Bari 'Omnia nostra', gli ha revocato l'incarico e gli ha chiesto formalmente le dimissioni da consigliere comunale di Manfredonia, auspicando che "possa chiarire la correttezza del suo operato e l'estraneità ai fatti contestati".

La comunicazione è stata inviata ieri, 8 dicembre, al diretto interessato, e sollecitava un riscontro in giornata, che non si è fatto attendere. Carbone ha scelto di andarsene con le sue gambe e si è dimesso dal partito, anche perché non avrebbe rispettato il diktat. In attesa di proclamazione, entrerà in Consiglio comunale da indipendente.

Adriano Carbone è stato eletto con 258 preferenze nella lista del partito che guidava da quasi due anni che ha totalizzato il 2,23%, in tutto 611 voti di lista e 578 preferenze complessive per i candidati, ed è entrato in Consiglio solo in virtù del risultato del ballottaggio che ha premiato la coalizione di centrodestra.

Si giustificano da Fratelli d'Italia: se nel caso del candidato consigliere Matteo Troiano (non eletto con 14 voti), che la Commissione Antimafia aveva inserito nella lista degli impresentabili, non emergeva nulla dal casellario giudiziale, questa volta il controllo preventivo antimafia non aveva fornito alcuna indicazione ostativa. Con questo, lascia intendere che, per quanto si provino ad attivare gli anticorpi, gli strumenti a disposizione dei partiti per le verifiche sarebbero insufficienti.

Al partito di Giorgia Meloni, dopo una performance non proprio esaltante alle elezioni del 7 novembre, resterebbe comunque l'assessorato al Welfare e Politiche di Genere, assegnato a Grazia Pennella, unico assessore esterno considerato in quota Fratelli d'Italia, attribuzione confermata negli ambienti di centrodestra. Ma dal partito provinciale ora smentiscono che l'indicazione sia arrivata da loro.

Adriano Carbone risulta indagato insieme ad altre 47 persone nell'operazione denominata 'Omnia Nostra', 32 di queste sono state arrestate. L'aggravante del 416 bis, l'associazione di tipo mafioso, che pervade tutta l'inchiesta, fatto salvo il garantismo, sarebbe motivo di preoccupazione per la nuova amministrazione in carica, in un Comune reduce dallo scioglimento per mafia.

L'ex candidato sindaco Gaetano Prencipe, leader della Rete Civica Democratica e Popolare, chiede al consigliere comunale di maggioranza di rinunciare al seggio "per non esporre il Consiglio comunale, sin dal suo insediamento, al rischio di un nuovo scioglimento". A sindaco, Giunta e forze di maggioranza, il gruppo di opposizione chiede che il Comune si costituisca parte civile nel processo.

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