Mafia foggiana si sgretola, il boss Moretti alle corde: "Grande effetto di sicurezza per i cittadini"
Sequestrati beni mobili e immobili per 2,5 milioni al boss della Società Foggiana, Rocco Moretti
Sequestrati beni mobili e immobili per 2,5 milioni al boss della Società Foggiana, Rocco Moretti
Polizia sequestra 113 grammi di stupefacente e arresta in flagranza il giovane Moretti. Era già ai domiciliari per il danneggiamento, con l’esplosione di una bomba, alla profumeria Gattullo. Per lui si sono aperte le porte del carcere
E’ quanto chiesto dal pm della DDA di Bari, Federico Perrone Capano, nel corso dell’udienza tenuta nell’aula bunker di Bitonto, dinanzi al gup Annachiara Mastrorilli. I sette imputati si dicono innocenti
Il giovane Rocco Moretti ha fatto piazzare la bomba da Davide Monti e aveva chiesto alla vittima una ingente somma di denaro. Preso anche il responsabile degli incendi alla friggitoria Mordi e Gusta
Confermato il provvedimento già emesso dal Gip di Foggia, resosi necessario dopo che era stato accertato il metodo mafioso. La vittima è stata anche oggetto di percosse; minacce anche ai familiari e dipendenti
La denuncia: dalla fine dell’anno 2015 la vittima era continuamente vessata da appartenenti al clan Moretti, al fine di estorcergli la somma di 200.000 euro da versare nelle casse del clan con percosse e minacce, anche con kalashnikov
L’uomo (il cui arresto è in attesa di convalida) è stato fermato insieme ad un altro soggetto con l’accusa di tentata estorsione ai danni di un imprenditore
Controllo straordinario del territorio, delle persone sottoposte a misure restrittive e per la ricerca di catturandi. L'operazione condotta a Foggia nei quartieri Candelaro e Cep e ad Orta Nova
Figlio di Pasquale e nipote di Rocco, esponenti di spicco del clan "Moretti-Lanza" è stato sorpreso dai Carabinieri mentre si trovava fuori dalla propria abitazione nonostante fosse agli arresti domiciliari. Fu protagonista di una rapina da film presso il Bar Antonaccio
Si tratta di Rocco Moretti, classe 1997, figlio di Pasquale e nipote di Rocco, ritenuti esponenti di primissimo piano della batteria dei Moretti-Pellegrino-Lanza. Nel suo box armi, parte della refurtiva e le tute utilizzate per il colpo