rotate-mobile
mobilità

Verde pubblico, piste ciclabili, differenziata: Legambiente boccia Foggia su tutta la linea

Pubblicati i dati del XX Rapporto Ecosistema Urbano sui capoluoghi di provincia. Tonino Soldo, presidente Circolo Gaia: "Oggi pur conoscendo i problemi non decolla il cambiamento"

Il rapporto Ecosistema Urbano compie venti anni ed offre una straordinaria occasione di riflessione per capire in che direzione occorre muoversi, a partire da un grande patrimonio di informazioni, sull’evoluzione delle performance ambientali negli ultimi due decenni, su come la città debba oggi cambiare per liberarsi dalle molteplici contraddizioni che pesano come macigni sulla vita dei cittadini.

Oggi pur conoscendo i problemi non decolla il cambiamento. Accanto a lenti e progressivi miglioramenti nello spreco idrico e nel trattamento dei reflui, infatti, aumenta la produzione complessiva di rifiuti (con qualche rallentamento negli ultimi anni di crisi), peggiora il trasporto pubblico (nonostante l’impoverimento del paese), continua a crescere il tasso di motorizzazione e aumentano i consumi elettrici. Stabile il verde urbano.

“Un miglioramento contraddittorio e al rallentatore, incerto, inadeguato, incapace di rispondere alla rivoluzione in atto negli stili di vita dei cittadini, nel lavoro, nell’innovazione tecnologica, nell'uso delle risorse e dei beni pubblici, nell’accesso alla cultura, nei centri storici, spesso spopolati di abitanti e funzioni, come nelle periferie e alla ricerca di nuova identità”, spiegano dal Circolo Gaia di Legambiente.

“Le città rappresentano il nodo intorno a cui si intrecciano e dipanano le emergenze umane, ambientali, sociali e culturali più drammatiche del nostro tempo ed insieme lo scenario di soluzioni possibili e praticabili. Questo è tanto più vero in Italia, dove la città è scrigno di un glorioso passato culturale economico e sociale ed insieme palcoscenico delle più macroscopiche criticità, di una società bloccata, priva di lungimiranza, succube di logiche novecentesche. Il rapporto segnala che la crisi urbana chiede di immaginare con urgenza un altro futuro”.

Bisogna avere il coraggio di restaurare, ristrutturare e abbattere per ricostruire, rigenerare interi quartieri, recuperare edifici e dare casa, in affitto e a prezzi accessibili, a chi ne ha bisogno non solo fermando il consumo di suolo, ma persino restituendo al verde suolo oggi impermeabilizzato. E’ necessario pensare un modo nuovo di usare le risorse e l’energia, un altro tipo di mobilità a basso tasso di motorizzazione e con alti livelli di efficienza e soddisfazione, spazi pubblici più sicuri, più silenziosi, più salutari, più efficienti e meno alienanti.

“E nel fare questo – continua il presidente del Circolo, Tonino Soldo - si deve puntare alla ricostruzione dell’essenza stessa di città come luogo dove si realizzino le condizioni per favorire le relazioni sociali, il senso del vicinato, del quartiere, della comunità”. Foggia presenta una diminuzione di popolazione, legata sia al decremento demografico che alla fuga dei giovani. E’ in atto una nuova emigrazione: infatti al 31/12/2012 la popolazione residente è pari a 148.573 abitanti e nella classifica generale di ecosistema urbano si colloca al 40 posto sulle 43 città medie. “Questo per la nostra città non è una novità, infatti siamo sempre nelle ultime posizioni di tutte le graduatorie che vengono pubblicate, evidenziando un quadro desolante e degradato”.

Per quanto riguarda la sostenibilità ambientale  i problemi evidenziati dai dati  di ecosistema urbano e su cui si invitano tutti a discutere e a trovare soluzioni afferiscono:

  • Alla quantità di  verde urbano pubblico fruibile che è di  5,47 mq pro capite per abitante in area urbana ed anzi tende continuamente a diminuire a causa del taglio dissennato di  alberi che viene effettuato  come in questi giorni. Insomma si continua a tagliare impoverendo di verde la città che ne ha tanto bisogno considerato che si colloca al 41° posto sulle  43 città medie.

  • Alla assenza di centraline per il monitoraggio dell'inquinamento atmosferico a partire dall'NO2 (biossido di azoto),  PM10 (Particolato, particolato sospeso, pulviscolo atmosferico, polveri sottili, polveri totali sospese) e Ozono.

  • Alla elevata produzione di rifiuti che assomma a 497,5 kg all'anno per abitante superiore alla media nazionale e che rappresenta una delle pressioni ambientali più forti. Per questo motivo la riduzione della produzione dei rifiuti è un obiettivo importante presente in tutti i documenti e nelle politiche europee e nazionali, ma di cui nessuno si preoccupa.

  • Alla raccolta differenziata ancora al 3,7% sul totale dei rifiuti urbani prodotti, che evidenziano una città che porta tutto in discarica e che continua a consumare suolo per le discariche.

  • Ad un  trasporto pubblico inefficiente con  28 viaggi annuali per abitante e una offerta pubblica con percorrenza annua per abitante (Km-vetture/ab) di 25 oltre ad i gravissimi problemi che attanagliano il trasporto scolastico a causa di vetture vecchie ed alla scarsità delle stesse; questo comporta un aumento del tasso di motorizzazione auto: 55 auto circolanti ogni 100 abitanti;

  • Alla carenza di isole pedonali e zone a traffico limitato: ogni abitante di Foggia ha  0,17 mq di superfice stradale pedonalizzata e 0,41 mq di  zone a Traffico Limitato (ZTL). "Per le piste ciclabili possiamo stendere un velo pietoso, anche se siamo consapevoli che le piste ciclabili da sole non siano sufficenti a rendere una città“amica delle biciclette”, infatti non sono presenti un ufficio biciclette; cicloparcheggi di interscambio o bicistazioni; nè tantomeno  dei sensi unici “eccetto bici”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Verde pubblico, piste ciclabili, differenziata: Legambiente boccia Foggia su tutta la linea

FoggiaToday è in caricamento