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Sabato, 20 Aprile 2024
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La vita della città Foggia tra pregi e difetti

Sul tema “Foggia dal Cinquecento al Settecento (ed oltre)”, il Prof Saverio Russo, Ordinario di Storia Moderna presso l’Università dauna, ha tenuto una raffinata conversazione con i Soci ed ospiti del Rotary Club Foggia presieduto dall’On. Paolo Agostinacchio

La conferenza, tenutasi giovedì 14 ottobre 2021, ha registrato la presenza di numerosi partecipanti che hanno apprezzato l’attenta e puntuale descrizione cronologica della vita della città di Foggia, tra pregi e difetti, in un’epoca di grandi contraddizioni come quelli che frequentamente viviamo oggi.

In sede di presentazione il presidente Agostinacchio si è richiamato al suo motto 'Tradizione e Futuro', nel corrente anno rotariano filo conduttore delle iniziative del Club che nella circostanza dell’evento ha anche cooptato due nuovi Soci: i dottori Francesco Paolo Affatato e Mario Affatato.

Quindi, prima di introdurre il relatore, il presidente Paolo Agostinacchio ha ringraziato le autorità rotariane intervenute, i soci e gli ospiti, soffermandosi sulle iniziative poste in essere sulla base dei principi del servire e dell’ amicizia rotariana.

Poi, entrando nell’argomento della serata, ha evidenziato che “quanto è avvenuto in quei secoli non può non aver contribuito alla civiltà ed alla formazione di aspetti di costume nella storia della nostra comunità dauna”.

Il prof. Saverio Russo, dopo aver citato le riflessioni di Vincenzo Salvato ed Antonio Ventura sulla storia della città di Foggia, ha svolto una sintetica panoramica descrivendo le fasi della crescita demografica dal 1468 (nuova sede della Dogana, all’epoca Foggia era più piccola di Lucera) al 1595 quando arrivò a contare  oltre cinquemila abitanti, prima della tragedia della peste del 1596 che fece duemila vittime, risalendo a seimilaottocento abitanti a fine secolo, diecimila nel 1721, diciottomila nel 1794 e ventimila agli inizi del 1800.

“In quegli anni la città cresce di abitanti forestieri – ha ricordato il Prof. Saverio Russo – ma la Provincia intera non ha il controllo mercantile e quindi risulta più utile agli altri che a se stessa: dal commercio del grano a quello degli animali, formaggi, aglio, salnitro e sale; terra di servizio per altri territori. Tutto sfugge agli operatori locali, come riferisce Camillo Porzio al Vicerè di Napoli, a beneficio degli abitatori forestieri che raggiungono strabilianti livelli di ricchezza destinata ai luoghi d’origine. Quindi, nel 1727, Girolamo Calvanese racconta dell’inizio di una mobilità in ingresso con la stabilizzazione di famiglie che entrano a far parte dell’ élite, mentre l’attenuarsi della pressione ottomana favorisce i traffici lungo l’Adriatico, dando rinnovato impulso mercantile”. 

Racconti e riflessioni di uno spicchio di storia della città di Foggia, descritti con necessaria sintesi per i ristretti tempi a disposizione, che hanno condotto a considerare una parte del passato non disgiunto al presente e – come ha concluso l’Assistente del Governatore Avv. Giulio Treggiari - di parole di fiducia e di speranza per il futuro.



 

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