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Sabato, 20 Aprile 2024
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Vieste scopre il suo museo archeologico: "prende linfa vitale" una storia di 8mila anni

I soli allestimenti del Museo archeologico sono stati finanziati dalla Regione con circa mezzo milione di euro, trasformando l’ex Convento dei Cappuccini di Vieste in un luogo ricchissimo di storia e fortemente caratterizzato sul tema del lavoro per l’estrazione della selce, preziosa materia prima con cui, nel Neolitico, erano realizzati armi e utensili

Un museo archeologico a Vieste che mette a valore risorse e competenze diverse, “tutte convergenti verso l’obiettivo strategico di moltiplicare l’offerta turistica e culturale in modo da rendere desiderabili le destinazioni pugliesi per tutto l’anno”, spiega l’assessore regionale al Bilancio e Programmazione unitaria, Raffaele Piemontese, che ieri sera è intervenuto all’evento inaugurale del Museo civico archeologico “Michele Petrone”, realizzato nell’ex Convento dei Cappuccini, una struttura risalente al Seicento.

“Prende linfa vitale, moderna e avvincente una storia risalente a ottomila anni fa, nelle miniere della Defensola, le più antiche d’Europa - aggiunge Piemontese -. Perciò la Regione Puglia ha investito circa mezzo milione di euro su questo tassello originalissimo che completa l’offerta turistica e culturale di una delle capitali del turismo italiano”.

“La caparbia e intelligente scelta dell’Amministrazione comunale di Giuseppe Nobiletti per fare turismo quattro stagioni - continua l’assessore regionale al Bilancio e Programmazione - sta trovando forza e sostegno nelle strategie Puglia365 dell’Amministrazione di Michele Emiliano, efficacemente sviluppate dalla collega assessore all’Industria turistica e culturale, Loredana Capone”.

I soli allestimenti del Museo archeologico sono stati finanziati dalla Regione con circa mezzo milione di euro, trasformando l’ex Convento dei Cappuccini di Vieste in un luogo ricchissimo di storia e fortemente caratterizzato sul tema del lavoro per l’estrazione della selce, preziosa materia prima con cui, nel Neolitico, erano realizzati armi e utensili. 

Ai reperti che tornano a Vieste da molti luoghi d’Italia in cui si trovavano sparsi, si aggiungono ricostruzioni virtuali e 3D della storia di Vieste, postazioni multimediali, piccoli monitor touch, video proiettori per proiezioni su pareti di filmati HD e 3D per esplorare un oggetto a 360 gradi, un sistema immersivo, tutto tradotto dall’italiano all’inglese e sottotitolato per i non udenti. 

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