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Sabato, 20 Aprile 2024
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“Tutti fermi” è il video di “Corde all’Aria” che denuncia la stasi dei lavoratori dello spettacolo dal vivo

Ispirandosi a 4’33’’ di John Cage, i maestri Vannella e Longo fanno del silenzio un mezzo espressivo. Lunedì 22 febbraio il video sarà proiettato sui canali social di “Corde all’Aria” e, dalle 19.30 alle 21.30, al Teatro Garibaldi di Lucera, che per l’occasione accenderà le luci aderendo all’iniziativa nazionale “FACCIAMO LUCE SUL TEATRO!” promossa da U.N.I.T.A.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FoggiaToday

“Tutti fermi”. Non è un ordine bensì il nome scelto per il video ideato da “Corde all’Aria” - il duo composto da Pierluigi Vannella (chitarra) e Guido Paolo Longo (fisarmonica) - in collaborazione con il Comune di Lucera e Combo Studios, per aderire all’iniziativa nazionale “FACCIAMO LUCE SUL TEATRO!” promossa da U.N.I.T.A. (Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo). Lunedì 22 febbraio il video sarà trasmesso sui canali social di “Corde All’aria” e, dalle 19.30 alle 21.30, anche al Teatro Garibaldi di Lucera, che per l’occasione accenderà le luci. “Tutti fermi” si ispira ad una composizione, controversa e rivoluzionaria, che è 4’33’’ di John Cage. Il brano, composto nel 1952, dura 4 minuti e 33 secondi senza che venga suonata una sola nota. Ma mentre il silenzio di Cage aveva come significato la rinuncia a qualsiasi intenzione, quello di “Corde all’Aria” è un silenzio di protesta. “Prendendo spunto da 4’33’’ di John Cage abbiamo realizzato questo video per denunciare il momento di stallo che stanno vivendo i lavoratori dello spettacolo dal vivo. Il silenzio è l’unica arma che abbiamo, è il nostro mezzo espressivo. Basta con le dirette sui social”, affermano i maestri Vannella e Longo a un anno di distanza dal primo DPCM che ha imposto la chiusura dei teatri e il blocco di tutte le arti (teatro, musica, danza). “Tutti fermi” si unisce all’appello di U.N.I.T.A. affinché “si torni immediatamente a parlare di Teatro e di spettacolo dal vivo, che lo si torni a nominare, che si programmi e si renda pubblico un piano che porti prima possibile ad una riapertura in sicurezza di questi luoghi. Perché quei luoghi tornino ad essere ciò che da 2500 anni sono sempre stati: piazze aperte sulla città, motori psichici della vita di una comunità”.

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