Il trio Dmitrij in concerto alla Sala Paisiello
"Incontrarsi in suoni opposti", XXXIV stagione concertistica degli Amici della Musica di Lucera, per il quarto appuntamento propone uno degli eventi di punta del cartellone 2017. Domenica 5 marzo, alle 20, la Sala Paisiello ospiterà infatti il Trio Dmitrij, formazione che si sta imponendo tra gli ensemble più interessanti sulla scena concertistica italiana e internazionale. Il pianista Michele Sampaolesi, il violinista Henry Domenico Durante e il violoncellista Francesco Alessandro De Felice compongono l'ensemble che ha debuttato nel panorama musicale nel 2007. «Siamo orgogliosi di presentare al pubblico di Capitanata - annuncia Elvira Calabria, presidentessa degli Amici della musica - un trio riconosciuto dalla critica "per le notevoli doti artistiche, la completa formazione interpretativa e stilistica e per il raro affiatamento collettivo".
Appena due mesi fa ha ottenuto 4 stelle sulla rivista Amadeus per il CD edito dalla Map Classics "Franz LISZT The Chamber Music". Un progetto importante che è stato presentato nel 2011 nella trasmissione RAI Radio3 "Piazza Verdi" ed è proseguito in replica per un anno intero in diverse istituzioni italiane ed estere». Il Trio Dmitrij presenterà a Lucera un programma quanto mai ricco e significativo della sua arte cameristica. «Il concerto si aprirà con il Trio di Ravel - piega Francesco Mastromatteo, direttore artistico della Paisiello - pagina tra le più alte mai scritte per questa formazione. Il virtuosismo sia individuale che d'insieme di tale brano e la profondità concettuale di cui è intriso rendono il brano una perla assoluta che il trio affronterà con freschezza e vigore interpretativo.
A seguire, il Trio di Haydn sarà un momento di scintillante leggerezza artistica in un percorso che si chiude con i funambolismi della Nona Rapsodia ungherese, brano che il trio Dmitrij ha di recente inciso in una trascrizione personale, e che consentirà di apprezzare non solo la simbiosi artistica dei tre musicisti, ma anche la loro capacità di rinnovare il repertorio cameristico affrontando sfide inedite e quindi capaci di ampliare gli orizzonti della musica proposta e quindi della nostra umanità. Un diverso Liszt, per un trio che ama proporsi in modo diverso».