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"Infinito Pop": la bicentenaria opera di Leopardi vista dal prof. Gargano in chiave moderna

Il docente di Lingua e Letteratura italiana ha incontrato gli studenti del 'Pavoncelli' di Cerignola, presentando il libro "Infinito Pop", una chiave di lettura di un'opera bicentenaria

Nonostante i doppi turni, continuano le attività programmate all’IISS Pavoncelli: nella giornata di ieri, il prof. Trifone Gargano, docente di Lingua e Letteratura italiana, esperto di didattica disciplinare, ha incontrato gli studenti dell’istituto cerignolano, per proporre la figura di Giacomo Leopardi tra musica, cinema, fumetti e romanzo.

A duecento anni dalla composizione dell'Infinito di Leopardi la presentazione del libro "Infinito pop" si è rivelata una coinvolgente lezione di letteratura, in cui non sono mancati i riferimenti ai nostri più grandi autori, da Dante a Foscolo e Pirandello, ma punto di riferimento fisso il giovane Leopardi, con le sue paure, incertezze, ma anche passioni e desideri.

Una chiave di lettura contemporanea di un'opera bicentenaria di cui ritroviamo numerosi nella musica, nei fumetti, nei testi di opere cinematografiche. Divertentissimo incontro in cui anche i docenti scoprono la funzione dell'immagine di Beatrice sulla scatola della Magnesia San Pellegrino. Infine, la riflessione sul selfie che Leopardi ha voluto scattarci della sua immagine, rivelando di non essere così distante dai nostri giovani.

Leopardi, dice Nunzia Tarantino, docente promotrice delle attività, tramite le sue opere, ha voluto dare di sé una determinata immagine a i suoi contemporanei e a noi posteri, proprio come facciamo noi con i selfie. Assumiamo atteggiamenti, posizioni, che spesso ritocchiamo con il photoshop, ma molto spesso queste immagini non corrispondono alla realtà. Di Leopardi si dice che fosse triste e depresso, ma leggendo con attenzione i suoi testi viene fuori un'immagine diversa, tutt'altro che pessimista.

L’attività è stata programmata all’interno del “Laboratorio di progettazione partecipativa”, che ha come obiettivo quello di avvicinare i più giovani alla lettura, per contrastare il cosiddetto analfabetismo di ritorno, che non è solo un problema personale, ma innanzi tutto, un dramma sociale. Ricorda Pio Mirra, dirigente scolastico del Pavoncelli, che un italiano su quattro ha serie difficoltà nella comprensione di un testo scritto e allora non saper leggere in maniera funzionale, ovvero comprendere, può mettere in crisi la stessa democrazia, perché ha influenze negative anche sul grado di consapevolezza con cui si eleggono i propri governanti, votando più con la pancia che con la testa. Finalità del laboratorio, infatti, è offrire agli studenti gli strumenti culturali e metodologici per una comprensione razionale e critica dei problemi reali e conseguire quelle competenze di cittadinanza che fanno di ogni uomo un cittadino.

Allora per avvicinare i giovani alla lettura è necessaria una didattica innovativa che possa “catturare” i ragazzi, dice Nunzia Tarantino, e il prof. Gargano è riuscito a catturare i giovani allievi, presentando un Leopardi giovane e moderno grazie alle tante ri-scritture pop del suo idillio più famoso. Infatti, nonostante i duecento anni trascorsi, L’infinito e il pensiero di Leopardi hanno ancora molto da dire e dare.

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