In questa mostra, curata da Gaetano Cristino, dipinti, installazioni e libri d’artista, documentano la riflessione dell’Artista sugli aspetti più problematici, misteriosi ma anche tragici dei processi formativi dell’esistenza, sulla violenza verso il prossimo, verso la Natura e verso tutti i viventi.
Con l’immagine Maffia riesce a esprimere anche l’indicibile del dolore, perché l’arte si fa farmaco nella pienezza etimologica del termine/ medicina e veleno/ sfogo di pianto e risucchio del dente cariato fino al nervo scoperto.
"Il mio lavoro – ha spiegato Nelli Maffia - si muove attraverso un’aura semantica molto vasta in cui un oggetto di uso consueto, un'immagine di me bambina, una crisalide come simbolo della metamorfosi, sono come dei ‘fermo-immagine’ che inducono un senso di spaesamento, e ciò che è familiare, conosciuto, rassicurante, assume i connotati dell'estraneo, dell'ignoto, del perturbante”.
“Il linguaggio di Nelli Maffia – ha spiegato il curatore della mostra, Gaetano Cristino - non è collocabile in nessuna “casella” specifica delle correnti artistiche contemporanee, anche se di tutte è impregnato e tiene conto, e a volte tocca le corde dell’ironia e a volte determina la condizione dello “spaesamento, realizzando la subordinazione dello stile, della forma, al concetto. Nel senso che Nelli Maffia utilizza volta a volta quel linguaggio e quegli strumenti che più possono servire ad esprimere l’idea, l’inventio, piegandoli alle sue necessità, introducendo quella funzione gnoseologica, conoscitiva, anche simbolica dell’arte che era stata in gran parte abolita e negletta dalle avanguardie artistiche neoconcrete”.
Video Popolari
-
1
Cerca l'ex fidanzata dopo 50 anni a C'è Posta per te: entra in studio la Maria La Manna dei Monti Dauni, ma non è lei
-
2
Drammatico incidente ad Ascoli Satriano: morto 35enne di Foggia, la sua auto è finita giù da un ponte
-
3
Drammatico incidente mortale sulla strada per Manfredonia: la vittima è una ragazza di 27 anni