Con il Venerdì Santo torna la processione delle Fracchie a San Marco in Lamis
A San Marco in Lamis il 18 aprile 2014 è il venerdì dei venerdì, quello legato a uno dei riti della settimana santa tra i più suggestivi in Italia. Anche quest’anno si rinnova il consueto appuntamento della processione delle fracchie, grandi torce incavate e riempite di legna, sostenute da ruote di ferro, che vengono accese e trascinate dai 'fracchisti' al centro del paese per illuminare il cammino della Madonna Addolorata. La processione delle Fracchie è un raro caso di cultura per quelle particolari tecniche di illuminazione dei rituali notturni festivi. Per questi aspetti specifici lo stato italiano ha proposto all'Unesco di inserire la tradizione popolare sammarchese nella lista dei beni immateriali dell'Umanità
Le fracchie sono enormi torce di legno che oggi sono montate su ruote e trasportate accese per accompagnare la Madonna Addolorata nella ricerca del Figlio. Fino al XIX sec. la processione della visita dei Sepolcri, il giovedì santo sera, veniva seguita da tutte le confraternite con le fracchie accese. Un tempo erano piccole, portate a mano da ognuno e per farlo si pagava un carlino al Capitolo. La processione si fermava la notte nella chiesa Madre per riprendere nella visita ai Sepolcri all’alba del venerdì, senza più l’uso delle fracchie perché la luce solare rischiarava la via. Nel 1925 si costruisce la prima grande fracchia montata su ruote.
Nel periodo fascista, la sezione dell’Opera Nazionale Dopolavoro cercò di promuovere e organizzare le fracchie concedendo dei premi. Nel 1957, con la costituzione della Pro Loco e con la collaborazione dell’Amministrazione Comunale, si provvide a dare una struttura organizzativa stabile con l’impegno costante di quest’ultima a fornire la legna necessaria per la costruzione delle fracchie. Nel 1954, con una riforma liturgica, si spostò al pomeriggio la Messa in Coena Domini con il conseguente spostamento dell’adorazione del 'sepolcro' e delle processioni delle confraternite dal pomeriggio alla serata del giovedì santo.
Dagli anni ’50 le fracchie hanno assunto dimensioni mastodontiche. Costruire e trasportare queste enormi fracchie incominciò ad apparire una sorta di prova di abilità e di coraggio. Il diametro della bocca raggiungeva anche 3,5 metri e il peso superava i 100 quintali. Alla fine degli anni ’70 si è cominciato però a mettere dei limiti di peso e grandezza.