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I Monti Dauni e i suoi prodotti tipici: la guida

Dal prosciutto di Faeto (realizzato con il maiale nero di Capitanata) al pane di Ascoli Satriano, celebrato da Orazio Flacco

Seconda puntata dedicata ai prodotti tipici di Capitanata. Oggi ci dedichiamo ad alcune tipicità dei Monti Dauni. Ecco a voi la nostra guida. Le conoscete tutte?

PROSCIUTTO DI FAETO – Se siete dei cultori del prosciutto crudo, e avete apprezzato il San Daniele, il prosciutto di Parma o quello di Norcia, è il caso che assaggiate anche la versione di Faeto. Si ottiene dal maiale nero di Capitanata, che vive nel Subappennino. I suini sono allevati presso la località di Piano Maggese allo stato brado. Color rosso mattone, lardo roseo e un sapore delicato ma intenso. Da anni il comune di Faeto gli dedica una sagra che generalmente si tiene nella prima settimana di Agosto.

TOCCHETTO DI LUCERA – Dalla lavorazione di carni e frattaglie fresche, ecco un prodotto di grande qualità dedotto dalla lonza di suino disossata e tagliata a pezzi. Si tratta di un alimento che risale al 1700, consumato durante la transumanza. La forma schiacciata si deve al fatto che i pastori erano soliti posare il tocchetto sotto la sella del proprio animale da soma.

SOPPRESSATA DELL’APPENNINO DAUNO – E’ un insaccato dalla forma allungata e lunghezza variabile, di colore rosso scuro, originata dalla carne di suino snervata, e sottoposta a mondatura. La carne viene tagliata a punta di coltello e macinata. Nell’impasto si aggiungono pepe nero, peperoncino piccante e altri tipi di spezie, dopo di che viene insaccata in budella naturale e lasciata ad essiccare. Non è legata alla storia di un centro specifico, essendo un alimento prodotto e consumato un po’ in tutti i centri del Subappennino. E’ possibile gustarlo durante la Sagra del Maiale, o quella del Prosciutto di Faeto.

CACIOCAVALLO – Il nome si origina dal fatto che durante la stagionatura, le varie provole venivano legate insieme a cavallo di un bastone. E’ un formaggio di pasta filata semidura, ottenuto dalla lavorazione del latte vaccino. La stagionatura può incidere sul sapore, rendendolo delicato e dal colore più chiaro, o piccante. A Monteleone di Puglia, si celebra la sagra del caciocavallo nel mese di agosto.

CACIORICOTTA – Formaggio legato alla tradizione della cultura pastorale. Si ottiene dalla lavorazione del latte di capra e come per il caciocavallo, il suo colore e il suo sapore possono variare in base alla stagionatura.  

PANE DI ASCOLI SATRIANO – Sono tanti i centri del Subappennino e della Capitanata in generale, capaci di produrre un pane di qualità eccelsa. Il pane di Ascoli oltre che per il suo sapore, è celebre per la sua antichissima storia. La forma rotonda con un doppio taglio, o allungata, è conosciuta anche come “Filone di Orazio”. Il poeta di Venosa infatti ne celebrava le virtù nel I libro della V Satira. Si tratta di un pane di semola di grano duro, ma che si può ottenere anche dalla macinazione del germe della cariosside.

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