Vivere appieno l'esperienza del Natale: torna il presepe vivente di Emmaus
"Ora avvenne che, essendo essi là, si compirono i giorni del suo partorire, e partorì il figlio suo, il primogenito, e lo fasciò e lo sdraiò in una mangiatoia poiché non c´era posto per loro nel deposito" (dal vangelo di Luca 2,6).
Sarà capitato un po´ a tutti sentirsi dire da un cameriere, tra lo sbrigativo e il cortese: "Spiacente non abbiamo più posto per questa sera" - o nel momento di prenotare una visita: "Non c´è posto, c´è disponibilità solo ad Aprile, fra quattro mesi", o da chi ci voleva fuori dai piedi "Questo non è posto per te". Il non sentirsi accolti, considerati, ascoltati, aiutati, spesso fa nascere in noi rabbia o voglia di fare da sé e di non dovere niente a nessuno.
Al contrario, quando facciamo esperienza di accoglienza e attenzione, il modo di considerare noi stessi e gli altri è connotato da ottimismo e positività. Il Natale è questo: un'esperienza concreta e vicina in cui il Dio della vita, in Gesù, si fa abbracciare e accogliere da noi e noi da Lui. Sapere che abbiamo sempre posto accanto a Dio e dirgli che Lui ha posto nella nostra vita, ci rende uomini e donne sereni e dallo sguardo fiducioso verso il futuro. Ci sentiamo più amati e capaci di amare, meno soli e più desiderosi di pensare una città, una società in cui c´è posto per tutti. Una fraternità possibile oltre le nostre paure.
Il presepe vivente ad Emmaus intende rilanciare questo messaggio: non aver paura c´è posto per te, perché tu possa riprendere in mano la tua vita, perché possa riacquistare le forze nel passaggio verso il nord-Europa, perché tu possa sperimentare per la prima volta la vita in una famiglia.
Oggi non sei il volontario, l´immigrato, il tossicodipendente, il/la giovane del servizio civile, il minore non accompagnato o affidato dai servizi sociali, il professionista o il bravo artigiano... oggi sei accanto a Gesù di Nazaret. Sei pastore per qualche ora, sei uno dei magi, un bravo falegname o il fornaio, non pensare se hai un personaggio importante o meno ma che sei accanto al Dio della vita, che il villaggio che hai contribuito a rendere vivo e bello per poche ore può essere la Città in cui vivi tutti i giorni.