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Studenti e docenti americani a lezione da Peppe Zullo

Alla 'Città del Gusto-Gambero Rosso' di Napoli lo chef orsarese ha tenuto una lezione agli studenti dell’University of Rhode Island spiegando il cuore della filosofia a 'Km Zero'

Peppe Zullo, chef e ambasciatore della cucina della Daunia, ha tenuto una lezione a un gruppo di studenti della facoltà di sociologia e antropologia dell’University of Rhode Island. La lezione si è tenuta alla Città del Gusto – Gambero Rosso di Napoli. I docenti del corso hanno scelto Peppe Zullo affinché lo chef pugliese descrivesse agli studenti il proprio modello di cucina “dalla terra alla tavola”, basato sull’agricoltura sostenibile, sull’applicazione del “Km zero” e dunque sull’utilizzo di prodotti stagionali ricavati direttamente dall’orto e dai vigneti di Villa Jamele.

Il gruppo di studenti e docenti sarà in Italia per due settimane, facendo base a Napoli, per approfondire tematiche legate all’agricoltura e all’evoluzione delle culture alimentari. La lezione di Peppe Zullo è parte del programma di apprendimento esperienziale che comprende corsi di cucina e altre attività. “E’ un grande onore aver potuto trasmettere un po’ della mia esperienza a questi studenti che cercano di conoscere uno degli aspetti caratterizzanti dell’identità italiana e mediterranea, quello legato alla nostra cultura alimentare” ha detto lo chef con i baffi.

“Un onore ancora più grande poter fare tutto questo in un contesto di così alto profilo come quello della Città del Gusto – Gambero Rosso di Napoli”. Agli universitari americani, il cuoco-contadino ha portato alcuni prodotti provenienti dal suo grande orto di Villa Jamele. Agli studenti ha mostrato come il grano arso, un tempo elemento della “cucina povera” dei contadini pugliesi, sia stato riscoperto ai giorni nostri diventando molto apprezzato per le sue proprietà nutritive.

Il “cuoco coi baffi” ha illustrato come sia possibile valorizzare al massimo i frutti che la natura offre spontaneamente: dai fiori alle erbe spontanee, dai funghi ai frutti del bosco, e che i prodotti da lui utilizzati in cucina provengono innanzitutto dai 22mila metri quadrati del suo orto, dai 35mila metri quadrati di vigneto, dagli alberi da frutto e dalla sua azienda agricola. E’ questo il cuore della filosofia “Km Zero”, un modo per far scoprire il territorio attraverso i suoi sapori, puntando su unicità, stagionalità, freschezza e tracciabilità assoluta dei prodotti utilizzati.

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