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Calci al pallone con papà, nel carcere di San Severo la partita del cuore

Giochi, banchetto a tema e doni per i bambini, grazie al CPIA1. Luigi Talienti: “È stato emozionante vedere le famiglie riunite in una mattinata in cui le sbarre sembravano meno vicine”

C’è una partita da giocare, anche in carcere con papà. La campagna di “Bambini senza sbarre” ha toccato il campo della Casa Circondariale di San Severo, con il CPIA1, il Centro Provinciale di Istruzione per Adulti e la collaborazione dell’ACSI, che ha garantito l’arbitraggio.

Grazie all’impegno della Dirigente, Antonia Cavallone e dei docenti Maria Soccorsa De Letteriis e Luigi Talienti, i detenuti padri hanno potuto giocare in campo con i propri figli e, a seguire, trascorrere del tempo insieme nella sala colloqui, dove è stato allestito un banchetto colorato a tema.

“È stato emozionante vedere le famiglie riunite in una mattinata in cui le sbarre sembravano meno vicine – raccontano i docenti – e osservare i sorrisi dei bambini durante la distribuzione di doni e cioccolate. Abbiamo anticipato di qualche settimana il Natale: l’atmosfera intima e la serenità familiare hanno riscaldato i cuori dei presenti. L’istruzione in carcere non può nutrirsi solo di libri e interrogazioni: questi momenti sono fondamentali e di questo e molto altro discuteremo nel corso del convegno ‘scuola in carcere’, in programma il 13 dicembre nella sede centrale del CPIA1, a Foggia”.

La giornata è stata organizzata con la collaborazione della Direzione, della Polizia Penitenziaria e dell’Area Trattamentale del Carcere di San Severo, sempre molto attente a iniziative di questo tipo.

“Rileviamo con grande piacere che gli Istituti Penitenziari si aprono sempre di più al territorio- sottolineano dal CSV Foggia - e, in questo importante processo di cambiamento, ciascuno deve fare la propria parte. La nostra esperienza di promozione dell’associazionismo in ambito penitenziario ci racconta che i volontari ricevono molto più di ciò che donano e il nostro obiettivo è quello di aiutare l’associazionismo a entrare in carcere, attraverso le attività delle organizzazioni. I volontari chiedono di essere formati in questo ambito e proprio nell’ultimo corso di formazione il Commissario Serrano ha tenuto una lezione, segno tangibile di una rete di collaborazioni che diventa sempre più solida”.

In Italia ci sono 100 mila minori che hanno il papà o la mamma in carcere. Migliaia di bambini che per questo spesso sono emarginati, rischiano di sentirsi diversi, crescono sperimentando l’assenza genitoriale. Per loro e per i loro diritti è impegnata da quasi vent’anni su tutto il territorio nazionale la onlus Bambinisenzasbarre, che – tra le altre attività – ha avviato un progetto di solidarietà che permette a genitori detenuti e figli di poter giocare una partita a calcio in carcere.

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