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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Eventi San Marco in Lamis

La Puglia regina del pane: la Regione esalta quelli di Altamura, Monte Sant'Angelo e Orsara ma la capitale è San Marco in Lamis

Il bel post della Regione Puglia nella giornata mondiale del pane. Ci sono Monte Sant'Angelo e Orsara di Puglia. Mancano Cagnano Varano e la paposcia di Vico del Gargano, c'è la puccia salentina ma soprattutto non c'è San Marco in Lamis, città del manifesto futurista del pane e di Grani Futuri

Ha fatto bene la Regione a sottolineare come il pane in Puglia sia un commensale in più, "un compagno immancabile a tavola" e "non importa l'ora o il pasto". Perchè, appunto, è "un amico che si fa in quattro".

E ancora, "con sale, olio e pomodoro è un antipasto sano e gustoso. Anche uno spuntino, volendo. C'è chi dopo il ragù fa la scarpetta e chi non vuole ammetterlo. Qualcuno, nostalgico, a colazione lo immerge ancora a tocchetti nel latte. E la lotta per accaparrarsi il fondo della forma di pane ha segnato intere generazioni di bambine e bambini. Anche cresciuti".

Nella giornata mondiale del pane la Regione elenca alcune tipicità. E non sbaglia: dal pane di Altamura Dop  e di Laterza a quello di Monte Sant'Angelo, da Orsara di Puglia alla puccia salentina.

Garantiamo noi sulla bontà del pane di Cagnano Varano, sulla prelibatezza che porta il nome di paposcia, su tutte quella di Vico del Gargano, ma soprattutto confermiamo che il pane trombato di San Marco in Lamis è unico nel suo genere, forse il migliore in assoluto.

 Appena sfornato è irresistibile, dopo qualche giorno è ancora più buono. Nardella, Tenace, Cera, Barbato, Vigilante, Fulgaro, Stilla, Borazio, Ruggieri. Questi i nomi che continuano a scrivere la storia del pane sammarchese. Alcune donne lo preparano anche in casa.

La Regione dimentica che a San Marco in Lamis si svolge 'Grani Futuri', la più grande rassegna nazionale e tra le più importanti al mondo di questo prodotto.

Nella città dei due Conventi, inoltre, nel 2017 è stato il sottoscritto il manifesto futurista del pane ideato Antonio Cera e dal dott. Giampiero Di Tullio: il primo seme di quella rivoluzione del pane che il fornaio-economista ha piantato insieme ad Alfredo De Lillo agricoltore, Michele Sabatino agricoltore e macellaio, Giuseppe Bramante agricoltore e allevatore, Luigi Nardella chef, Filippo Schiavone agricoltore, Giacinto Lombardi imprenditore agricolo e ingegnere, Raffaele Schiena agricoltore e agronomo.

"Il pane pugliese è così buono che non serve il companatico a insaporirlo e neppure aggettivi per definirlo". Nessuna obiezione.

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