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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Sgarbi a Foggia inaugura una mostra nel cinquantenario dell’Accademia di Belle Arti in città

Questa esposizione si occupa dello studio dell’opera di Giuseppe Ar, prevede una ricognizione e messa in rete di una serie di opere disperse in varie collezioni presenti in enti pubblici e presso collezioni private e si articola in sezioni dedicate a cicli e temi ricorrenti nella poetica dell’artista, riscoprendo i legami culturali e le affinità con altri artisti operanti in Italia nello stesso periodo

Nella ricorrenza del Cinquantenario della fondazione dell’Accademia di Belle Arti nella città di Foggia, operante dal 1970 nell’ambito della formazione artistica terziaria di rango universitario, sabato 10 dicembre, presso la Galleria Provinciale d'Arte Moderna e Contemporanea di Foggia di Palazzo Dogana, organizzata dall’Accademia di Belle arti di Foggia, alla presenza di Vittorio Sgarbi, è stata inaugurata la mostra d’arte: 'Giuseppe Ar, visioni mediterranee 1926/55', che presenta circa settantacinque opere provenienti da collezioni pubbliche e private presenti in Italia, della Galleria Provinciale d'Arte Moderna e Contemporanea di Foggia , del Museo Civico della città di Foggia, del Museo Civico della città di Lucera, del Museo della Città Metropolitana di Bari, e sarà visitabile per il pubblico dal 10/12/2022 al 20/01/2023 negli orari di apertura della Galleria Provinciale.

L’Accademia di Belle Arti di Foggia, punto di riferimento culturale della Capitanata, procede nella ricerca e valorizzazione del patrimonio artistico del 900’, operando un lavoro scientifico di rilettura e storicizzazione per le giovani generazioni di uno degli artisti più significativi che hanno operato nell’ambito delle arti visive nel nostro territorio.

In occasione della mostra è stato pubblicato un catalogo delle opere presenti nell’esposizione, edito da Silvana Editoriale, realizzato da un comitato storico-scientifico, intervenuto all’inaugurazione presso Palazzo Dogana, coordinato dal docente dell’Accademia di Belle Arti di Foggia prof. R. D’Emilio e corredato da interventi critici specifici del prof. V. Sgarbi, della Prof.ssa C. Farese Sperken, del Prof. M. Carrera, e del Prof. F. Parisi, tutti importanti studiosi operanti sull’arte del 900’ in Italia e all’estero.

Questa esposizione si occupa dello studio dell’opera di Giuseppe Ar, prevede una ricognizione e messa in rete di una serie di opere disperse in varie collezioni presenti in enti pubblici e presso collezioni private e si articola in sezioni dedicate a cicli e temi ricorrenti nella poetica dell’artista, riscoprendo i legami culturali e le affinità con altri artisti operanti in Italia nello stesso periodo; essa si pone nella prospettiva della realizzazione di un intervento di riordino e rilettura complessiva di tutto il lavoro dell’artista lucerino, ritenuto isolato e distante dalla realtà artistica dell’epoca.

Il progetto e ideazione della mostra 'Giuseppe Ar, visioni mediterranee 1926/55' sono dovuti all’impegno del direttore prof. Pietro Di Terlizzi e ripropone la riscoperta e valorizzazione del patrimonio artistico del 900’ della Capitanata, collocandosi nella scia della mostra già realizzata nel 2016 dall’Accademia di Belle Arti di Foggia, in collaborazione con la Fondazione dei Monti Uniti, sull’opera pittorica di Emanuele Cavalli, altro importante artista del 900’ nativo anche egli di Lucera.

Il progetto espositivo è stato reso possibile, facendo rete tra soggetti Istituzionali, con il contributo dell’assessorato Studi Formazione e Lavoro, del Dipartimento Istruzione e Università, della Regione Puglia, della Fondazione dei Monti Uniti di Foggia e della Galleria Provinciale d' Arte Moderna e Contemporanea di Foggia. Con questo nuovo capitolo sulla promozione della conoscenza, ricerca e valorizzazione avviato dagli studiosi dell’Accademia di Belle Arti di Foggia, mi auguro si possa continuare a diffondere la cultura e le arti visive in Capitanata, focalizzandosi su altri autori significativi legati al nostro territorio e senza perdere di vista la ricerca e la sperimentazione da parte dei nostri studenti, che oggi si sviluppa con i linguaggi tradizionali o con le nuove tecnologie più legate alla contemporaneità, rendendo il nostro Ateneo sempre più connesso con le altre realtà creative regionali, nazionali e internazionali.

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