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La magia dei Monti Dauni su Rai 2 grazie alle telecamere di Sereno Variabile

Sabato 14, viaggio di Rai Due a Orsara di Puglia, Ascoli Satriano, Troia, Lucera, Pietramontecorvino e Bovino, sei dei 30 comuni dei Monti Dauni

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FoggiaToday

C’è una sfida possibile sui Monti Dauni, la sfida dello sviluppo basato su agroalimentare d’eccellenza, enogastronomia e turismo di qualità: sabato 14 settembre, Sereno Variabile, trasmissione in onda su Rai Due a partire dalle ore 17.00, farà compiere ai suoi telespettatori un viaggio alla scoperta della bellezza e dei tesori messi in mostra da Orsara di Puglia, Troia, Lucera, Pietramontecorvino, Ascoli e Bovino.

La troupe coordinata dal conduttore della trasmissione, Osvaldo Bevilacqua, ha svolto riprese e interviste 10 giorni fa. A Orsara di Puglia le telecamere si sono soffermate sugli oltre 20 luoghi d’interesse storico-culturale e architettonico del borgo premiato dai marchi di qualità della Bandiera Arancione e di Cittaslow: dalla Grotta di San Michele all’Abbazia Sancti Angeli; dalla Fontana dell’Angelo al percorso dei palazzi e delle piazze storiche del paese. Osvaldo Bevilacqua ha intervistato produttori, ristoratori, mettendo in evidenza la straordinaria ricchezza e biodiversità della tradizione e della ricerca enogastronomica “made in Orsara”. L’iniziativa è stata sostenuta da Pugliapromozione.

AGRICOLTURA SETTORE TRAINANTE. Al “paese dell’Orsa” e ai Monti Dauni, Sereno Variabile ha riservato la sua prima puntata stagionale partendo proprio dal mettere in evidenza le eccellenze del territorio, a cominciare dall’agricoltura, il settore trainante dell’economia orsarese: ad essa – secondo l’ultima indagine sulla composizione della popolazione attiva per settore occupazionale – si dedica oltre il 40 per cento degli uomini e delle donne orsaresi.

L’industria (soprattutto quella agroalimentare), il comparto delle costruzioni, il commercio e il settore legato allo sfruttamento delle risorse forestali sono gli altri segmenti di rilievo dell’economia orsarese. Negli ultimi 10 anni, l’intraprendenza dei privati e politiche pubbliche mirate hanno dato un forte impulso allo sviluppo della ristorazione di qualità e alla crescita delle attività ricettive legate alla valorizzazione turistica del territorio.

I NUMERI DI ACCOGLIENZA E RISTORAZIONE. La Bandiera Arancione, il marchio di qualità turistico-ambientale riconosciuto al paese è una conferma: Orsara di Puglia ha le carte in regola per essere indicata e promossa come una delle eccellenze pugliesi. E sono anche i numeri a decretarlo. L’enogastronomia, piatto forte di una vocazione agroalimentare a tutto tondo, conta su 21 tra ristoranti, strutture agrituristiche, pizzerie, bar ed enoteche. Numeri di tutto rispetto per una realtà urbana di appena 3mila abitanti.

La ricettività del borgo mette in campo 2 strutture alberghiere e 6 bed and breakfast. A tavola, le tipicità del cacio ricotta caprino e del pane di grano duro si possono gustare sorseggiando diversi vini orsaresi che hanno ottenuto la Igt (Identificazione Geografica Tipica). Sono 20 i luoghi d’interesse storico, culturale e architettonico che rappresentano la narrazione vivente di una trama che mette insieme tradizione, fede e leggende. I marchi di qualità assegnati al Comune di Orsara di Puglia sono 3: il primo, arrivato nel 2007, ha fatto meritare al paese l’ingresso nel circuito di Cittaslow; il secondo è quello che, con la Bandiera Arancione, garantisce al borgo nuovi canali di promozione e di crescita; il terzo è il titolo di "Comune Amico del Turismo Itinerante" assegnato da un'organizzazione che unisce 110 associazioni di camperisti.

I Monti Dauni, territorio di eccellenze

I Monti Dauni sono un’area che conta 30 comuni (con Lucera, il centro più grande), 120mila abitanti, oltre 500 tra chiese, siti d’interesse comunitario e musei etnografici, 9 paesi certificati con marchi di qualità turistico- ambientali. Insieme, i borghi dei Monti Dauni forniscono i due terzi dell’energia da fonti rinnovabili prodotta dall’intera Puglia, un primato che fa brillare la nostra regione a livello europeo, costituendo un vanto che ha contribuito a costruire l’immagine di un’Apulia all’avanguardia nel panorama italiano.

Più di un terzo del polmone verde pugliese è sulle alture dell’Appennino Dauno che forniscono per intero le risorse idriche necessarie alla provincia di Foggia. I fiumi, i laghi, le riserve faunistiche dei Monti Dauni rappresentano un unicum ambientale preziosissimo, un vero e proprio giacimento di biodiversità da salvaguardare e da promuovere.

In Puglia, i piccoli comuni sono 87 e di questi 38 si trovano in provincia di Foggia, un’area che detiene alcuni curiosi primati. E’ qui che si trova il paese meno popoloso della Puglia, Celle di San Vito, che conta 186 abitanti. In Capitanata c'è la vetta più alta della regione, il Monte Cornacchia. Sui Monti Dauni si arrampicano i paesi più alti della vecchia Apulia, Faeto e Monteleone.

Ed è in questo ampio fazzoletto di terra, pari al 10 per cento dell’intera superficie regionale, che albergano le specie animali e vegetali più selvatiche e preziose: il lupo, il cinghiale, la volpe, il falco popolano aree boschive ricche di sorgenti, funghi, tartufi, erbe spontanee e officinali. Un immenso patrimonio ambientale che convive con la più imponente concentrazione di impianti per la produzione dell’energia eolica.

Ai 30 centri dei Monti Dauni, cerniera e anello di congiunzione con le regioni confinanti (Molise, Campania e Basilicata), la Puglia deve un altro primato che sa di eccellenza: sui 7 comuni a cui il Touring Club Italiano ha riconosciuto la “Bandiera Arancione”, marchio di qualità turistico ambientale, cinque si trovano sulle alture della Capitanata: Alberona, Orsara di Puglia, Pietramontecorvino, Rocchetta Sant’Antonio e Sant’Agata di Puglia. Sui 9 comuni della Puglia cui l’Anci ha conferito il riconoscimento di “Borghi più belli d’Italia” sono 4 i paesi dell’Appennino Dauno. Nell’uno e nell’altro caso, quei riconoscimenti rappresentano l’evidenza di un patrimonio paesaggistico, archeologico e culturale di grandissimo valore e dall’alto potenziale di sviluppo.

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