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Le danze popolari per l'abbattimento delle barriere architettoniche: ecco "Folle come una taranta"

Al teatro Giordano lo spettacolo scritto dal M° Michele Màngano con le musiche di Luca Ciarla e il corpo di ballo dei Danzanova e interpretata dall'artista Fidelia Clemente, una ragazza diversamente abile che impersona una ragazza posseduta da un ragno velenoso

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FoggiaToday

Màngano e i Danzanova Folk, dopo il grande successo ottenuto pochi mesi fa a New York, saranno ospiti mercoledi 4 maggio presso il Teatro Giordano di Foggia nell'ambito della manifestazione "Dritto al Cuore" organizzata dal Comune di Foggia e dall'Associazione Lions Clubs International Foggia Arpi, con la direzione artistica di Lino Campagna, serata dedicata alla solidarietà e alla raccolta fondi per l'abbattimento di barriere architettoniche a beneficio di persone diversamente abili.

La Compagnia teatro - danza popolare Danzanova Folk, capeggiati dall'eclettico Michele Mangano, non si è mai fermata, tra spettacoli di piazza e teatro; questo il motivo per cui oggi è considerata più che mai il fiore all'occhiello della Regione Puglia. Con più di trentacinque anni di esperienza al suo attivo infatti il M° Michele Mangano è entrato a far parte di quella ristretta cerchia di studiosi della cultura popolare; la compagnia da lui creata resta una delle poche con solide basi, basi che poggiano sulla ricerca dalle fonti del passato per poi guardare comunque al futuro per far si che le tradizioni non siano materia da museo, a pannaggio di pochi, ma materia viva e attuale.

Michele Màngano è certamente fra i danzatori più conosciuti dal grande pubblico e una delle stelle che l'Italia della danza popolare ha esportato nel mondo. Alla soglia dei 52 anni, vanta un curriculum artistico variegato. Oggi Mangano sente la necessità di una fondazione istituzionalmente riconosciuta delle danze popolari legate al tarantismo. Afferma Màngano "io sono più che un
esperto musicologo, un esperto di danze; e lavorando coi diversabili mi rendo conto che la danza, soprattutto quella popolare, è liberatoria nel senso che nel movimento danzato esiste una possibilità di liberazione e, indirettamente, anche di protesta".

Dal 2005 ad oggi all'interno dell'associazione è nato un altro progetto ideato da Michele Màngano e cioè: "Laboratori ricreativi per disabili e di socializzazione attraverso la musica e la danza popolare", laboratori rivolti ai disabili e alle loro famiglie. Questi laboratori sono quindi uno spazio in cui i giovani possono approcciarsi alla cultura popolare Pugliese attraverso la danza, il canto, la poesia, la musica, la recitazione. Di grande importanza la possibilità di sviluppare capacità creative e comunicative e nello stesso tempo offrire momenti collettivi di gioco e divertimento. Così nasce la compagnia sperimentale Teatro DanzAbile "Il desiderio di danzare" con il supporto della compagnia di danza Danzanova Folk.

Gli obiettivi della compagnia sono d'integrare realtà diverse, quelle di persone portatrici di handicap fisico o di altri generi, con persone senza handicap, in un lavoro di ricerca scenica in cui il linguaggio del teatro e della danza si amalgamano e diventano gli strumenti che danno voce e corpo ai vissuti di ognuno. Scopo del nostro lavoro non è la terapia o la riabilitazione,anche se si può affermare che il lavoro creativo, specialmente se svolto in gruppo, può avere sicuramente un effetto benefico in ogni caso e in qualunque ambito in cui venga effettuato, ma la ricerca piuttosto del valore delle possibilità di ognuno e di permettere a chi partecipa di sviluppare il proprio potenziale espressivo e creativo.

Andare in scena rappresenta una sfida per chiunque.  Il M° Màngano vorrebbe mettere in luce che il palcoscenico rappresenta un luogo privilegiato su cui attuare una grande sfida: quella dell'incontro e della collaborazione tra realtà diverse. Il risultato è un prodotto artistico, uno spettacolo, che dona visibilità all'integrazione, la promuove allo sguardo della collettività e in questo senso il nostro lavoro ha anche una rilevanza sociale. "Noi ci ispiriamo all'idea che un disabile può apportare il suo personale contributo alla società in cui vive. Il corpo è veicolo di emozioni, esperienza, è contenitore di storie. Indipendentemente dalla sua abilità di movimento. Ogni corpo utilizza il gesto e l'espressione quale linguaggio universale di incontro e scambio con il prossimo. E in ogni corpo esiste un'anima danzante".

Quando tutto questo viene utilizzato in forma artistica ed è nutrito da musiche, temi di esplorazione, esercizi di incontro, nasce la danza integrata, la quale, nella "disegualità", nella specificità di ognuno riscontra ricchezza e inesauribile potenziale creativo.E ancora afferma Mangano "La diversità non può essere un ostacolo, è una obiezione per chi misura il valore dell'altro solamente partendo da quel che vede. Una persona di fronte ad un disabile, come di fronte al proprio figlio, deve essere disposto a cambiare per accorgersi realmente di lui, e sentire la diversità non come obiezione ma come ricchezza. E cambiare è un sacrificio, perché implica il cedere a ciò che si è visto piuttosto che rimanere fermi sulle proprie convinzioni. Con questo progetto vogliamo cercare espressioni che documentino l'esperienza della libertà, possibile anche dentro i condizionamenti particolari che la vita riserva a ciascuno di noi. Sarà sorprendente rendersi conto di quanto ragazzi e le proprie famiglie trovano libertà attraverso l'arte, che come una valvola di sfogo accoglie tra le sue braccia gente di ogni genere".

Così nasce uno spettacolo dal titolo "Folle come una Taranta" scritto dal M° Michele Màngano e con le musiche di un grande artista Luca Ciarla con il corpo di ballo dei Danzanova e interpretata dall'artista Fidelia Clemente, una ragazza diversamente abile che impersona appunto il ruolo di una ragazza posseduta da un ragno velenoso, cui la fantasia popolare attribuiva il morso della tarantola. Sarà appunto portare in scena la metafora dell'eterna lotta tra bene e male . Naturalmente nella scena teatrale Fidelia rappresenterà l'essere umano, continuamente alle prese col bene e col male interpretati dalla danzatrice Enza Di Bari.

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