A Foggia 'Meditatio', una mostra collettiva a cura di Angelo Pantaleo
Mercoledì 28 marzo alle ore 18.30 presso il Palazzetto dell’Arte Andrea Pazienza, in via Galliani, 1 a Foggia sarà inaugurata “Meditatio” una mostra collettiva, a cura di Angelo Pantaleo con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura e di Anna Paola Giuliani.
Meditatio è un tempo per riflettere, per ascoltare e per far vibrare la voce dei vari linguaggi visivi e carpirne l’essenza, senza sprecarne le parole, Mt 6,7.
La ricerca del sacro si traduce in estetica, ma soprattutto in verità cercata, nella notte silenziosa, di un pensiero insonne e ossessivo, un'esigenza intangibile che scorre fluida fra l’acqua e il sangue della mistica del costato trafitto della passione, del rosso e del blu, come nella nuvola di Ida Carlone, con una pausa lunga tre giorni nell’esperienza del nero che incide il capo segnato da una corona di spine, la pausa del nero è il tabernacolo del silenzio come nelle opere di Giuseppe Negro… un tempo bruciato dal peso dell’egoismo, dall’avarizia, dal troppo individualismo in capacitandoci di vivere in un contesto di condivisione.
“A mezzogiorno si fece buio”, il paesaggio diurno si scurisce e nella feritoia della passione i paesaggi informali di Salvatore Lovaglio ne segnano il luogo di una Terra detta Santa…
In questo tempo di meditatio, gli oggetti di uso quotidiano come la coperta del giovane e talentuoso artista Antonio delli Carri, il quale, con fare sapiente inserisce schegge di resina nelle sue sculture, come in un mosaico sperimentale. L’artista scava le trame e gli orditi, di una lunga storia, ma di che stoffa stiamo parlando? Un lino, un cotone, un broccato fiorito, un damasco? Ove la serpentina del disegno rappresenta, (il legnum vitae e il fiore la rinascita). Forse è il sudario di una veste tirata a sorte dopo che la Vera icona di una donna rimasta ai piedi della croce provò a lavargli i piedi con le lacrime dell’amore e del pentimento di una pace ritrovata nella carità, un ramo di ulivo o solo di una foglia, frutto di un seme benedetto, olio santo esportato dalle campagne di gente che le lavora e spesso, come nuovi Cristi in croce restano con le mani inchiodate dai trafori dalle ingiustizie e dallo sfruttamento, come ha fatto nell’opera della foglia d’ulivo Iginio Iurilli.
Cominciare a riscrivere la pace, con un simbolo che attraversa il Getsemani, un cammino che nella prova, sperimenta l’abbandono, la solitudine che è quella dell’uomo contemporaneo che si fa avanti dalla storia dei tempi.
Forse questa stoffa era solo il canovaccio di un uomo, chiamato Pilato, che in quel tempo senza ne tempo e ne consolazione, si asciuga meramente le mani. “Il tempo è arrivato”
Il tempo misurato dell’amore e gli ex voto di Leon Marino.
Si il tempo della grande tavola dove amici e parenti tutti sono invitati al banchetto e lei la Donna sola/o di Dio dal principio dell’annuncio alla croce, guarda la sua vita, fino a scomparire nella sua preghiera la donna che si veste di Dio, e nella giacca di Concetta Russo ne rivive l’appartenenza ad una paternità a volte incompresa.
In fine l’opera di Nelli Maffia, dal titolo: porca Eva, che come una madre del peccato senza Eden cerca un po’ di felicità da dare a se stessa e a gli altri.
Tutti in cammino, tutti in cerca, si perché tutti cerchiamo qualcosa, per un puro e sano bisogno dell’altro…
E’ ancora notte alta, ma in questo mondo sferico come le opere in bronzo di Pino Di Gennaro, il giorno forse è già arrivato.
Angelo Pantaleo.
Info:
Artisti / Ida Carlone /Antonio delli Carri / Pino Di Gennaro /Salvatore Lovaglio / Iginio Iurilli / Nelli Maffia / Leon Marino / Giuseppe Negro / Concetta Russo/
Curatela/ Angelo Pantaleo
Vernice/ 28-03-2018 ore 18.30
Credit: Gina Morelli e Vito Di Leo performance teatrale sui testi di Alda Merini
Guido Paolo Longo (Fisarmonica)
Maurizio Rana (Handpan)
Fineart.creo@gmail.com