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Raro esemplare di 'Ibis eremita' innamorato della Capitanata: l'animale vi ritorna per la terza volta

La Provincia di Foggia e l’area garganica rappresentano un importante tassello per la biodiversità a livello internazionale. Il territorio scelto ancora una volta dalla natura

Dopo gli avvistamenti già segnalati dal 2016 e ripetuti nel 2017, per un lungo periodo di tempo non si avevano più notizie del rarissimo esemplare di Ibis eremita (Geronticus eremita) avvistato in Capitanata. Nel 2016 uno di questi esemplari dotato di un trasmettitore GPS (live tracking) decise di passare l’estate nella Provincia di Foggia, ma i ricercatori austriaci del Waldrapp team grazie all’aiuto locale del Centro Studi Naturalistici Onlus, dopo un periodo di osservazione, preferirono catturarlo per riportarlo ad Orbetello per evitare il forte rischio di bracconaggio che insiste sul Gargano.

In realtà, la reale rotta da Orbetello (punto di partenza) doveva essere verso nord, ma solo questo esemplare “erroneamente” ha deciso di andare a sud, e ora per la  terza volta si è fermato in Capitanata. L'ibis eremita, considerato fin dall'antichità un animale sacro, è progressivamente scomparso dalla maggior parte degli habitat originari, al punto da essere considerato fra gli animali più rari al mondo. Allo stato selvatico, estinto in Europa, ne rimangono solo poche colonie isolate in Marocco, Turchia e Siria.

Questa volta a suffragare l’importanza dell’area della Capitanata e la possibilità quindi di sviluppare un simile progetto anche qui per riportare la specie a nidificare in un’area che ormai sembra essere una delle più idonee, con enorme soddisfazione, proprio oggi, lo staff del Centro Studi Naturalistici in collaborazione con il Waldrapp team (che sta curando il progetto di reintroduzione, che è stato finanziato dalla CE nell’ambito del programma LIFE + con l’obiettivo dei ricreare una popolazione selvatica della specie) è stato possibile appurare che ben due esemplari sono attualmente presenti da noi. Un secondo esemplare dal nome “Bianca” è appena stato segnalato grazie al suo GPS in terra dauna.

Il rischio di estinzione è alto e per questo motivo da alcuni anni, si stanno svolgendo progetti di conservazione per riportare la specie con nuove popolazioni selvatiche inserendo in natura animali nati in cattività abituati anche al volo della migrazione attraverso l’uso di una guida umana a bordo di veicoli aerei ultraleggeri. Una piccola colonia di questi animali migra dall'Austria, per svernare in Italia, presso la Laguna di Orbetello. Il fatto ineluttabile che due esemplari scelgano di sostare in terra dauna rappresenta l’indicazione naturale della vocazionalità de nostro territorio per questa specie.

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