"Herdonia, nuovi studi, ricerche e attività": a Ordona il nuovo volume del prof. Favia
Il sito di Herdonia rappresenta un bene peculiare nel patrimonio archeologico della Capitanata.
Dalle prima tracce di epoca neolitica sino alla formazione del “Reale Sito" nel 1774, passando per l’insediamento daunio, il municipio romano, il casale medievale e la tenuta gesuitica, pur, come ovvio, mutando profondamente nel corso del tempo i suoi tratti e caratteri, l’area insediativa ordonese ha costantemente rappresentato un luogo di richiamo per l’agglomerazione umana, una zona di valorizzazione e sfruttamento agro-pastorale, uno snodo per i commerci e le comunicazioni.
Le potenzialità archeologiche dell’antico centro furono individuate con grande intuizione scientifica da un’équipe accademica belga (capeggiata da Joseph Mertens) che ne fece oggetto di un progetto di ricerca, il quale avviatosi, nel 1962 e proseguito sino al 2000 (con il più tardo affiancamento anche dell’Università di Bari, con Giuliano Volpe) ha fatto di Ordona uno dei cantieri più estesi e longevi nella storia dell’archeologia in Italia.
I quasi quarant’anni di campagne di ricerca hanno messo in luce la complessa storia del sito, leggibile attraverso gli articolati quadri stratigrafici, le architetture superstiti, talora imponenti, e una sconfinata mole di reperti, e ricostruita dagli archeologi mediante meticolosi lavori di schedatura, rilievo e analisi.
Il cantiere di scavo ha inoltre concretamente dimostrato che i resti dell’antica Ordona si prestano pienamente a una fruizione pubblica, a una prospettiva turistico-culturale, alla creazione di un parco.
La forzata interruzione del progetto nel 2000 non ha costituito però la conclusione degli studi e delle indagini sul sito, portate avanti dalla Soprintendenza ABAP per le province BAT-FG e dall’Università di Foggia, in un contesto che ora trova nuova linfa dal processo di acquisizione al demanio dell’area archeologica e dalla recente apertura del Museo Archeologico di Ordona.
La manifestazione che si terrà venerdì 6 dicembre alle 18 (e che ha trovato il favore del Comune) vuole proprio porre l’accento sulla vitalità, continuità e multiformità della ricerca su Herdonia e sulle sue ricadute riguardo sia alla tutela e valorizzazione dell’insediamento sia alla promozione di una diffusa consapevolezza e coscienza civica di questo patrimonio.
In questa occasione saranno infatti portati a conoscenza della cittadinanza e di un pubblico allargato uno studio che riprende e rilegge le informazioni dei “vecchi scavi” per ricostruire la fase medievale del sito, una recentissima analisi geofisica che ha disvelato la trama insediativa nel sottosuolo delle zone non ancora scavate e un’iniziativa didattica di restauro dei reperti di scavo cui ultimamente hanno partecipato giovani studenti.
Nel dettaglio, saranno presentati il volume Ordona XII. Un casale nel Tavoliere medievale di Pasquale Favia (docente dell’Università di Foggia), di cui discuteranno Giuliano Volpe (della stessa Università) e Italo M. Muntoni (funzionario della Soprintendenza), i risultati delle indagini geomagnetiche condotta da Laura Cerri e illustrate da Giuliano de Felice (anch’egli docente dell’Università di Foggia) e l’attività di restauro svolta da allievi dell’Istituto “A. Olivetti” di Orta Nova (illustrata da Nunzia Roccotelli, docente dello stesso Istituto).