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Folclore e religione: gli eventi più caratteristici in provincia di Foggia

Dalle Fracchie di San Marco in Lamis ai Fucacoste di Orsara di Puglia. Viaggio alla scoperta delle feste legate alla tradizione e ai riti sacri, più importanti della provincia di Foggia

Che sia Natale, Pasqua, la festa dei morti, o una festa patronale, la Provincia di Foggia offre una serie di eventi in cui folclore e religione si fondono sapientemente, creando momenti indimenticabili che contribuiscono a definire i tratti distintivi di una popolazione o di un paese. Nella scheda che segue, vi proponiamo le feste più caratteristiche e celebri della provincia di Foggia.

FESTA DI SAN BIAGIO – Si tiene il 3 febbraio a Sant’Agata di Puglia. La festa celebra l’episodio miracoloso che vide il santo salvare un bambino che si stava soffocando con una spina di pesce. San Biagio è patrono dei cardatori, perché fu ucciso con un pettine di ferro da cardatore conficcato in gola, e protettore della gola. Durante la cerimonia ai fedeli si pone dell’olio sacro all’altezza della gola, e si distribuisce il “re panerre re San Bijese”, delle panelle benedette rettangolari con delle incisioni che ricordano i pettini da cardatore. Le panelle si legano con dei nastrini colorati alla gola come buon auspicio.

FUOCHI DI SAN GIUSEPPE – Festa antica, che tende a mescolarsi con gli antichi culti pagani – precristiani. Si tiene il 19 marzo, giorno della festa di San Giuseppe. Il falò principale si realizzava nella piazzetta antistante la Chiesa dell’Annunziata. In cima alla catasta si sistemava un’immagine del santo, mentre le frasche bruciavano, i fedeli recitavano il rosario e intonavano canti religiosi. Quando il fuoco si estingueva, si era soliti porre sotto la brace le patate che i bambini mangiavano. Al termine della festa, le famiglie più povere raccoglievano la brace da utilizzare per il riscaldamento delle case. Oggi la festa coinvolge tanti ragazzi, che durante i primi giorni di marzo girano per le campagne alle ricerca di legna, arbusti e frasche di ulivo utili ad alimentare il falò. La Pro Loco di Bovino indice annualmente un concorso che premia il falò più bello.

GARA DEI FALO’ – Si tiene a Rocchetta Sant’Antonio il 16 e il 17 gennaio in onore di Sant’Antonio Abate. Il culto risale al IV secolo d.C quando, secondo un racconto, il santo bloccò un esercito di Barbari salvando la cittadina di Rocchetta che da quel giorno prese il suo nome. Durante la due giorni di festeggiamenti, si realizzano una fiaccolata e i falò partecipanti a una gara. Per l’accensione dei falò, composti con la solita struttura a piramide, si utilizzano cartoni, paglia, fascine di legna e le ginestre, pianta facilmente infiammabile. Durante la fiaccolata, che parte dal Municipio e percorre le vie principali della città, si accendono i falò. Il 17 gennaio, la manifestazione viene ripetuta allo Scalo di Rocchetta.

FESTA DAN GIUSEPPE E ALBERO DELLA CUCCAGNA – Altro evento legato alla festa del papà. Si tiene ad Alberona il 19 marzo. Nel corso della giornata, i giovani papà si cimentano nella gara dell’albero della cuccagna. Una competizione che in antichità vedeva misurarsi i giovani cavalieri di fronte alle ragazze del paese. Si sistema il palo, alto circa dieci metri, al Muraglione. Sulla sommità vengono sistemati i premi (stendardi e alimenti vari). Il palo viene unto con del grasso, per rendere più complicata la scalata. Vince, naturalmente, chi riesce a raggiungere la cima.

LE FRACCHIE – Siamo in piena Quaresima. Quella delle fracchie (termine che potrebbe derivare dal latino “Fractus”, rotto, spezzato, o dal termine dialettale abruzzese “Farchia”, torcia) è senz’altro una delle feste più caratteristiche dell’intera Capitanata, nonché la più attesa a San Marco in Lamis. Chi non ha mai assistito all’accensione di queste enormi fiaccole realizzate con tronchi di albero aperti longitudinalmente, a formare degli enormi coni in legno, deve rimediare a questa mancanza. Le fracchie, una volta realizzate, vengono accese per illuminare il cammino della Madonna Addolorata, lungo le strade del paese alla ricerca di Gesù morto. Il rito risalirebbe al 1700, quando venne edificata la chiesa dell’Addolorata. L’idea nacque proprio all’epoca, quando la chiesa era inizialmente collocata fuori dal centro abitato. Le fracchie ebbero il compito di illuminare il percorso che Maria avrebbe dovuto affrontare per raggiungere il corpo di suo figlio.

CORSA DEI BUOI – Un caratteristico evento che si celebra durante i festeggiamenti in onore di San Giorgio, patrono di Chieuti. La Corsa dei buoi è una gara disputata da quattro carri, su un percorso di 4 chilometri. Ogni carro, appartenente a una contrada, guida quattro coppie di buoi, trascinando un carro addobbato. 8 cavalieri pungolano i buoi a loro volta preceduti da un terzetto di cavalli.

FUCACOSTE E COCCE PRIATORJE – Una piccola festa di paese, nel giro di qualche anno è diventato uno degli eventi cardini della provincia di Foggia. I quasi 40mila visitatori dell’ultima edizione, per un centro che sfiora i 3mila abitanti, può aiutare a capire la portata dell’evento. Un evento che spesso la cattiva informazione tende ad accostare alla festa di Halloween di origine pagana. “Colpa” delle zucche, autentiche protagoniste insieme agli spettacolari falò che la sera del 1° novembre illuminano le vie del centro del Subappennino. Le zucche, intagliate e illuminate, celano però significati legati al culto dei morti. Secondo la tradizione, le anime del purgatorio si aggirano per le strade alla ricerca della via per il Paradiso. I falò li illuminano verso il cammino. Importante è anche il tipo di arbusto utilizzato per l’accensione dei fuochi, la ginestra, i cui rami si bruciano facilmente, volando in cielo, per un ideale legame tra terra e Cielo.

FESTA DEL SOCCORSO – Altra festa famosissima che celebra la solennità liturgica della Madonna del Soccorso. Durante le processioni, i fedeli portano in spalla numerose statue dei santi, accompagnate dalle caratteristiche batterie pirotecniche. Negli ultimi anni, l’esplosione delle batterie si associano alla fuga collettiva delle persone che si lasciano inseguire dalle deflagrazioni, in una spettacolare quanto pericolosa fuga di gruppo.

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