Parte la stagione teatrale del 'Giordano': in scena il 'Tango Macondo' di Fresu e Dighero in esclusiva regionale
Prende il via l’attesa stagione teatrale della Città di Foggia a cura del Comune di Foggia in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese.
Si parte dunque venerdì 26 e sabato 27 novembre con Paolo Fresu e Ugo Dighero in esclusiva regionale con Tango Macondo, liberamente ispirato all’opera "Il Venditore di Metafore" di Salvatore Niffoi (ed. Giunti) con musiche originali di Paolo Fresu, che accompagna lo spettatore in un viaggio tra parole e suoni, tango e musica popolare, scrittura e tradizione orale.
Scheda spettacolo
TANGO MACONDO
Il venditore di metafore
liberamente ispirato all’opera “Il venditore di metafore” di Salvatore Niffoi, ed. Giunti
musiche originali Paolo Fresu
con Ugo Dighero, Rosanna Naddeo, Paolo Li Volsi
con Paolo Fresu (tromba, flicorno), Daniele di Bonaventura (bandoneon), Pierpaolo Vacca (organetto)
con DEOS Danse Ensemble Opera Studio - Genova
Luca Alberti, Alice Pan, Valentina Squarzoni, Francesca Zaccaria
scene Marcello Chiarenza
coreografie Giovanni Di Cicco
disegno luci Aldo Mantovani
costumi Francesca Marsella
drammaturgia e regia GIORGIO GALLIONE
Tango Macondo è la storia di Matoforu, un “venditore di metafore” sardo e del suo amore grande, Anzelina Bisocciu, la sua cantatrice. È un viaggio in un territorio “ai confini tra il delirio e la geografia” che parte da Mamoiada in Sardegna, il paese in Barbagia del leggendario Carnevale e delle sue maschere diaboliche e grottesche e arriva a incrociare Macondo, il paese immaginario nato dall’universo onirico e mitico di Gabriel García Márquez con tutto il suo bagaglio di visioni e prodigi. Ad arricchire e a dare senso a questo sontuoso universo narrativo è la musica, grazie alla presenza in scena di un ensemble guidato dal talento compositivo ed empatico di Fresu. Dall’organetto sardo al bandoneon argentino – simbolo del continente nuovo dove approdano Matoforu e Anzelina, la creazione musicale di Fresu e della sua tromba guiderà il racconto, restituendogli tutta la ricchezza evocativa, facendo fermentare passioni e follia, radiografate in tutta la loro strabocchevole umanità e ricchezza.