La "Fedeltà" di Marco Missiroli alla Ubik
Che parola sbagliata, amante. Che parola sbagliata, tradimento. Ribaltare tutto e giocarsi ogni cosa con la scrittura, ma anche con una storia che scava nel fondo di una parola e lo fa con la lama di una domanda precisa: siamo sicuri che resistere a una tentazione significhi essere fedeli? Lui, lei, l'altra, e l'altro: lo scrittore del momento, indiziato numero uno alla vittoria del Premio Strega 2019, accolto con straordinario entusiasmo da pubblico e critica per questa sua nuova prova letteraria, torna nello spazio live della libreria Ubik di Foggia con il suo nuovo romanzo, Fedeltà (Einaudi, 2019). Venerdì 29 marzo, alle ore 19, Marco Missiroli ritrova il pubblico di Capitanata, quattro anni dopo la presentazione dell’altrettanto apprezzatissimo Atti osceni in luogo privato (Feltrinelli, 2015), vincitore del Premio Super Mondello e tradotto all’estero in numerosi Paesi. A conversare con il giovane scrittore, ormai alla sua consacrazione letteraria, la blogger Modestina Cedola. Introduzione a cura del direttore artistico della libreria, Michele Trecca.
Fedeltà (Einaudi, Supercoralli 2019; 232 pagine). «Il malinteso», così Carlo e Margherita chiamano il dubbio che ha incrinato la superficie del loro matrimonio. Carlo è stato visto nel bagno dell’università insieme a una studentessa: «si è sentita male, l’ho soccorsa», racconta al rettore, ai colleghi, alla moglie, e Sofia conferma la sua versione. Margherita e Carlo non sono una coppia in crisi, la loro intesa è tenace, la confidenza il gioco pericoloso tra le lenzuola. Le parole fra loro ardono ancora, così come i gesti. Si definirebbero felici. Ma quel presunto tradimento per lui si trasforma in un’ossessione, e diventa un alibi potente per le fantasie di sua moglie. La verità è che Sofia ha la giovinezza, la libertà, e forse anche il talento che Carlo insegue per sé. Lui vorrebbe scrivere, non ci è mai riuscito, e il posto da professore l’ha ottenuto grazie all’influenza del padre. La porta dell’ambizione, invece, Margherita l’ha chiusa scambiando la carriera di architetto con la stabilità di un’agenzia immobiliare. Per lei tutto si complica una mattina qualunque, durante una seduta di fisioterapia. Andrea è la leggerezza che la distoglie dai suoi progetti familiari e che innesca l’interrogativo di questa storia: se siamo fedeli a noi stessi quanto siamo infedeli agli altri? La risposta si insinua nella forza quieta dei legami, tenuti insieme in queste pagine da Anna, la madre di Margherita, il faro illuminante del romanzo, uno di quei personaggi capaci di trasmettere il senso dell’esistenza. In una Milano vivissima, tra le vecchie vie raccontate da Buzzati e i nuovi grattacieli che tagliano l’orizzonte, e una Rimini in cui sopravvive il sentimento poetico dei nostri tempi, il racconto si fa talmente intimo da non lasciare scampo. Con una scrittura ampia, carsica, avvolgente, Marco Missiroli apre le stanze e le strade, i pensieri e i desideri inconfessabili, fa risuonare dialoghi e silenzi con la naturalezza dei grandi narratori.
Marco Missiroli. Nato a Rimini, vive a Milano. Ha vinto il Premio Campiello Opera Prima con il suo romanzo d'esordio, Senza coda (Fanucci 2005; Feltrinelli 2016). Per Guanda ha pubblicato Il buio addosso (2007), Bianco (2009) e Il senso dell'elefante (2012; Premio Selezione Campiello). Ha pubblicato il bestseller Atti osceni in luogo privato (Feltrinelli 2015), con cui ha vinto il Premio Super Mondello. Per Einaudi ha pubblicato Fedeltà (2019). I suoi libri sono stati tradotti in numerosi Paesi. Collabora con il «Corriere della Sera».